MotorAge New Generation

Bifuel in crisi – due new entry e un futuro nelle trasformazioni

Il mercato delle auto bifuel a doppia alimentazione ha rallentato vistosamente. Dopo il periodo di “boom” ora va controtendenza e si sta assistendo a un progressivo rallentamento delle vendite. Ma i costruttori credono ancora valga la pena investirci: Peugeot con la 208 e Opel con la Karl hanno proposto nuove varianti a GPL. Le trasformazioni after market potranno dare nuova vita a veicoli Euro  2 e Euro 3 da  cui non ci si vuole separare.

Le emissioni di CO2 da combustibili in Italia sono diminuite del 14,9% tra il 1990 e il 2013. Il peso delle fonti rinnovabili è arrivato al 16,7% (fonte Eurostat). Una tendenza che aveva piazzato l’Italia ai vertici d’Europa; meglio di Francia, Germania e Regno Unito.

In questo ambito hanno un ruolo anche i carburanti a basso impatto ambientale, GPL e metano in primis. Le auto bifuel a doppia alimentazione, hanno conquistato un importante fetta di mercato, arrivando, al 31 dicembre 2015, a quota 8,1% sul totale circolante autovetture (dati Aci) contro il 7,76 del 2014. Contate 2.137.078 di vetture a GPL, 883.190 a metano: oltre 3 milioni considerando sia le auto di primo impianto, sia quelle trasformate, – su un totale di 37.351.233 unità.

Ci sono stati anni particolarmente favorevoli per i veicoli bifuel – specie 2009 e 2010 grazie anche agli incentivi statali continuativi. Ci sarebbero ancora margini di crescita notevoli, ha sostenuto il Presidente del Consorzio Ecogas Alessandro Tramontano nel corso del seminario “Metano e GPL per la salvaguardia dell’ambiente”. Ma ha dovuto prendere atto che stiamo assistendo ad una inversione di tendenza : le bifuel vanno meno, richiamano meno clientela sia per immatricolazioni, sia per le trasformazioni after market.

Del resto, è una situazione che riflette l’evoluzione del mercato: molti che avrebbero acquistato bifuel si stanno rivolgendo alle auto ibride benzina+elettrico o diesel+elettrico.

Due New Entry – Quello delle bifuel non è comunque un mercato fermo. Recentissime le presentazioni di due nuovi modelli benzina+gas liquefatto: la Peugeot 208 PureTech 82 GPL (che adotta un impianto LandiRenzo) proposta a 3 e a 5 porte, e la compatta compatta di Opel, la Karl GPL Tech con 73 CV.

Curioso che entrambi i costruttori abbiamo scelto il proprio motore a tre cilindri di un litro di cilindrata per aggiungere l’alimentazione a gas liquefatto. In media, sfruttando entrambi i combustibili, si ha un migliaio di km di autonomia. La 208 PureTech GPL parte da un prezzo di 14.550 Euro, la Karl GPL Tech ha un prezzo d’ingresso di 13.300 Euro.

Fatta questa parentesi, è vero, come sostiene il Consorzio Ecogas, che il ricorso alla trasformazione a gas – possibile per veicoli benzina e anche diesel – potrebbe dare una seconda vita a parecchi modelli Euro 2, 3 e 4 in circolazione.

Dal 22 marzo sono offerti gli incentivi ICBI per convertire a GPL e metano le auto Euro 2 ed Euro 3 immatricolate dopo il 1° gennaio 1997, ma si tratta di un piccolo residuo di una precedente campagna del Ministero dell’Ambiente che terminerà molto velocemente.

Le politiche e scelte industriali del gruppo Fiat hanno spinto e incentivato parecchio il settore dei bifuel – contribuendo anche alla moltiplicazione dei distributori (oggi sono a disposizione 3.814 distributori italiani eoltre 35.000 distributori europei). Panda e Punto hanno mantenuto saldo lo scettro sul nuovo come sull’usato, e si è arrivati a vedere anche modelli giovanili-sportivi come Alfa MiTo proposte a GPL. Quindi il mercato delle bifuel avrà ancora spazi importanti, probabile che riprenda anche dei punti, ma verosimilmente non toccherà più tassi di crescita come quelli mostrati fino al 2012/2013. Le ibride e le elettriche si mangeranno progressivamente fette della torta dell’alimentazione alternativa, di nuova generazione.

La top ten – La regione con il parco più consistente si conferma l’Emilia Romagna, sia in assoluto, sia in percentuale sul circolante: 491.357 vetture, pari al 17,71%. Per numero di vetture seguono la Lombardia, con 375.738 auto, il Veneto (314.826), quindi la Campania, il Piemonte, il Lazio, la Toscana. Poi le Marche con 175.382 unità, – ma qui il parco circolante supera il 17,5%, a ridosso dell’Emilia, con la quale le Marche lottano da anni anche per la quantità di distributori. – Chiudo la top ten Puglia con 168.086 vetture e la Sicilia con 123.365.

Exit mobile version