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Mercedes AMG SLC 43 : Riscoprire una Stella

Test drive

La Mercedes Benz SLC sostituisce la SLK, modello lanciato nel 1996 e venduto in circa 670.000 esemplari. L’ultima generazione del compatto Roadster di Stoccarda vanta un’ampia gamma di versioni: dalla SLC 250 d alla Mercedes AMG SLC 43. Proprio quest’ultima è oggetto del nostro test drive.

Motore V6 biturbo
In dettaglio, la Mercedes AMG SLC 43 adotta il motore V6 3.0 litri a benzina biturbo, erogante 367 CV di potenza massima da 5.500 a 6.000 giri/min., nonché un picco di coppia pari a 520 Nm tra 2.000 e 4.200 giri/min.. Conseguentemente, grazie anche al rapido cambio automatico 9G-Tronic, lo scatto da 0 a 100 km/h si compie in 4”7/10 a fronte della velocità massima autolimitata a 250 km/h. Viaggiando con il tetto rigido abbassato, si apprezza pienamente il sound del nuovo V6. Sound che però è ben lontano da quel fantastico latrato del V8 normalmente aspirato della “vecchia” SLK 55 AMG. In compenso, la “cattiveria” che si richiede a un propulsore ad alte performance del genere non manca, così come fa bella mostra di se un’elasticità di marcia notevole.

Il cambio sorprende per la velocità
Specialmente attivando la funzionalità manuale, il cambio automatico 9G-Tronic con convertitore di coppia compie passaggi di marcia estremamente veloci. In pratica, non si fa quasi in tempo a rilasciare il paddle destro, che la marcia è andata “a segno” e il motore ha ricominciato a spingere. Un bel vantaggio anche in prossimità del regime di potenza massima, dove non si rischia d’incappare nel limitatore di giri dopo aver richiamato la marcia superiore. Senza dimenticare come in Drive e nei programmi di selezione più “tranquilli”, siano possibili cambiate soft e confortevoli.

C’è molta SLK 55 nell’assetto
La SLC 43 adotta l’assetto sportivo AMG rivisitato della Mercedes AMG SLK 55. Il risultato è un comportamento in curva preciso, scevro da rollio e beccheggio e con una piacevole tendenza al sovrasterzo di potenza a pieno beneficio della maneggevolezza. Su tutto vigila l’ESP, in realtà mai completamente disinseribile, il quale interviene molto di rado a conferma delle ottime qualità intrinseche dell’assetto. Quanto allo sterzo, il carico è adeguato a una vettura ad alte performance del genere ma il comando potrebbe essere un filo più diretto. In conclusione, esteticamente la Mercedes SLC si distingue dalla SLK principalmente per il radiatore Matrix e l’Intelligent Light System con tecnica a LED, mentre nell’abitacolo spiccano l’inedita strumentazione e nuovi inserti in alluminio con rifiniture effetto carbonio.

Gian Marco Barzan

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