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Tedeschi troppo nazionalisti sull’affidabilità

B (W245)Pochi i dubbi, almeno a vedere il rapporto dell’organizzazione tedesca Dekra sull’affidabilità delle auto usate in Germania. Va bene la fedeltà all’industria del Paese, ma quando si parla di auto i tedeschi appaiono troppo nazionalisti. Sono stati considerati 474 modelli in circa 15 milioni di revisioni effettuate negli ultimi due anni. La più affidabile in assoluto in Germania è considerata l’Audi A6, che precede Mercedes Classe E e Audi Q5.

In ben 18 delle 27 fasce per classe e percorrenza previste, hanno svettato modelli germanici. Modelli che vantano schiere di fedeli, convinti anche dai livelli qualitativi, ma per problemi a iniettori imprecisi, batterie che collassano insieme ad alternatori stanchi ed elettroniche che impazziscono, senza nulla togliere a nessuno, ad altre latitudini i valori sarebbero comunque differenti. Nel rapporto Dekra si può ravvisare un po’ di patriottismo in eccesso.

Seguendo il parametro di Indice di Difettosità, la società deve individuare i modelli più affidabili in circolazione, anche in relazione alle percorrenze: fino a 50.000 km, 100.000 km, 150.000 km.

Come detto, Audi A6 è risultata l’auto “Migliore di tutte le classi” con meno problemi in assoluto.

 

Germanicità a parte, un altro aspetto può essere curioso: tra le più affidabili ci sono un paio di sportive di razza rivolte all’appassionato puro. Perché curate senza badare a spese? Perché utilizzate con maggiori attenzioni?

Un paio i SUV che oltre ai muscoli devono far trapelare robustezza. La M Class la sola equipaggiata di pack offroad con riduttore.

 

Nella valutazione per categoria, fino a 50.000 chilometri le più affidabili sono state considerate Toyota Yaris, Honda Civic (si diceva avesse un meccanico nel cofano), Volvo S60/V60, Mercedes CLS (98,3), Mercedes SLK, Mercedes Classe M e, ancora, Mercedes Classe B (foto in apertura il modello 2010).

 

Tra i 50.000 ed i 100.000 Km hanno prevalso Audi A1, BMW Serie 1, ancora Volvo S60/V60, Mercedes CLS (95,7), BMW Z4, Mercedes Classe M e Mercedes Classe B.

 

Per i veicoli che hanno tenuto meglio il superamento della soglia dei 100.000, ecco comparire Mazda 2 e l’ibrida Toyota Prius del 2003; poi ricomincia una fila germanica di BMW Serie 3, Audi A6, Audi TT, Audi Q5 e Volkswagen Sharan.

Valutazioni di affidabilità davvero corrispondenti alla realtà? Strano, a esempio, propor in quest’ultima categoria, non trovare il RAV4, seconda serie, che aveva conquistato reputazione e premi come il veicolo che meno frequentava le officine. Pure tedesche.

Come Sport-Utility dalle concrete velleità fuoristradistiche si vede emergere decisamente la Classe M, selezionata in più di una fascia.

E poi, a parte il Doblò, terzo tra i commerciali leggeri con percorrenze tra 50 mila e 100 mila km, nessuna italiana di FCA figura almeno tra le prime cinque in altre categorie. C’è da pensare. Un tempo Fiat e Alfa attiravano, l’una per la semplicità di manutenzione, l’altra per passione.

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