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Alfa Romeo Giulietta 1.6 JTDm TCT – Motore e cambio intesa perfetta

Impressioni di guida

In occasione del suo primo importante restyling, l’Alfa Romeo Giulietta propone l’interessante motorizzazione 1.6 turbodiesel JTDm 120 CV, associata a richiesta al cambio automatico doppia frizione TCT. Come abbiamo potuto sperimentare, si tratta di una versione molto equilibrata.

Elasticità o grinta: decide il guidatore
Fin dai primi chilometri trascorsi al volante della Giulietta 1.6 JTDm TCT, emerge un’anima piacevolmente double face. Il pilota, infatti, può lasciare il sistema Alfa DNA in modalità standard e apprezzare appieno l’elasticità di marcia del motore, mentre il cambio TCT snocciola le marce automaticamente in modo fluido e confortevole. Quando invece si seleziona il DNA in Dynamic, emerge tutta la grinta da vera Alfa Romeo della Giulietta, con il pieno spiegamento di coppia del motore e cambiate di marcia secche e veloci. Queste ultime possono essere gestite manualmente tramite la leva centrale (va tirata per salire di rapporto e spinta per scalare, come sulle auto da competizione), oppure mediante i pratici bilanceri (opzionali) al volante. Da notare, inoltre, che in Dynamic lo sterzo acquisisce una splendida consistenza, gli interventi dell’ESC sono ridotti ai minimi termini, si inserisce il Q2 elettronico, la risposta all’acceleratore è assai reattiva e, ultimo ma non meno importante, vi è la funzione pre fill che al rilascio dell’acceleratore predispone i freni.

Performance all’altezza del blasone
Per quanto concerne le prestazioni, l’Alfa Romeo Giulietta 1.6 JTDm con cambio TCT accelera da 0 a 100 km/h in 10”2/10 e raggiunge 195 km/h di velocità massima. Dato quest’ultimo verificabile solo in pista o nei sempre più rari tratti di autostrade tedesche prive di limiti. Quanto alla ripresa, indipendentemente dalla marcia inserita e dal numero dei giri motore si ha sempre una spinta notevole, complice il turbocompressore che ha un ritardo di risposta praticamente impercettibile. Riguardo il comportamento su strada, ti accorgi che rispetto alle precedenti Giulietta i progettisti hanno avuto un occhio di riguardo in più in merito al piacere di guida. In altre parole, ora la vettura appare molto meno filtrata e anche quel ritardo nell’andare in appoggio nelle curve, dovuto al semplice layout McPherson dell’avantreno, appare mitigato. Certo, nelle staccate al limite in pista emerge un po’ di beccheggio, ma in fondo è una caratteristica in comune con moltissime altre Alfa Romeo e non crea nessun problema.

Gian Marco Barzan

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