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Auto d’epoca – Nelle aste le Ferrari la fanno da padrone

Nella classifica delle auto d’epoca per le vetture più costose mai battute dominano quelle del Cavallino. Ma ci sono anche Mercedes e Bugatti.

 
Il mercato delle auto d’epoca non conosce crisi e uno dei motivi di questo successo è rappresentato dai sentimenti che questi gioielli riescono a far provare ai loro proprietari. Eleganza, prestigio e fascino. Queste le caratteristiche che un appassionato del genere cerca – e trova – in una quattro ruote d’altri tempi. Una sorta di viaggio indietro nel tempo alla ricerca del bello. Gli appassionati sono in netta crescita e sono disposti a spendere cifre incredibili pur di avere nel proprio garage una vettura che abbia segnato la storia dell’automobilismo. Prova ne sono le aste d’auto d’epoca che continuano ad avere grande successo.

Ultimo esempio, una Ferrari da 32 milioni di euro, un record, venduta a Parigi, al Retromobile Supercar Show, dove un anonimo acquirente si è aggiudicato per questa cifra una Ferrari 335S Scaglietti del 1957. Non una qualunque, perché alla guida di questa 335 Sport si sono alternati piloti del calibro di Peter Collins, Maurice Trintignant, Wolfgang von Trips, Mike Hawthorn, Luigi Musso, Masten Gregory e Stirling Moss.
Nel dettaglio, si tratta del telaio Scaglietti 0674 con motore da 4.1 litri da circa 400 cavalli, proveniente dalla collezione dell’industriale francese Pierre Bardinon, uno dei più rinomati specialisti Ferrari, morto nel 2012. Questo gioiello fu guidato da Mike Hawthorn alla 24 Ore di Le Mans nel 1957, da Von Trips alla Mille Miglia, e poi è stato portato al 6° posto da Peter Collins e Maurice Trintignant alla 12 Ore di Sebring.
Il Cavallino ha avuto da sempre, e mantiene tutt’ora, le quotazioni maggiori sul mercato delle auto storiche sportive. Bastino alcuni esempi.

Il record precedente tra le auto d’epoca apparteneva a un’altra vettura del Cavallino, una 250 GTO 1962 battuta a 38 milioni di dollari nel 2014 (28,9 milioni di euro al tasso di cambio al momento) a Pebble Beach, in California. Nel 2014 la Ferrari 250 California Spyder di Alain Delon, riemersa dalla Collezione Baillon, è stata battuta all’asta per 16 milioni e trecentomila euro. Negli anni scorsi una Ferrari 250 SWB è stata battuta da Sotheby’s con un prezzo di partenza di oltre 11 milioni di euro.
Poi c’è la Rossa guidata da tre campioni del mondo: Mike Hawthorn, Alberto Ascari e Nino Farina, una Ferrari 340/375 MM Berlinetta “Competizione” del 1953, battuta all’asta il 25 maggio 2013 in occasione del Concorso d’Eleganza di Villa d’Este per 9,3 milioni di euro. Le Ferrari sono quindi considerate un investimento sicuro, anche se esistono, in una virtuale classifica delle auto più costose mai battute all’asta, anche altri marchi storici.

Una vettura dell’ipotetica lista che non appartiene al casa automobilistica di Maranello è ad esempio una Mercedes-Benz W196 del 1954, venduta per 30 milioni di dollari (22,4 milioni di euro) lo scorso anno in Gran Bretagna. Infine una Bugatti Type 57SC Atlantic Coupé del 1936, una delle vetture di maggior successo commerciale della casa francese, per circa 30 milioni di euro è andata lo scorso anno a un misterioso compratore. Che sedendosi sopra avrà forse voluto provare l’ebbrezza di sentirsi come colui che quella macchina l’ha portata a grandi successi sportivi: nientemeno che il “divino” Juan Manuel Fangio.

Marco Infelise

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