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Mini John Cooper Works Cabrio : “ British racing evergreen ”

La Gran Bretagna è da sempre la patria delle auto decapottabili. Un aspetto che sulle prime appare singolare, considerate le condizioni meteorologiche spesso avverse nella terra di Albione. Ma proprio per questo gli inglesi amano godersi anche il minimo raggio di sole quando appare, viaggiando open air. E se la vettura è l’ultimissima Mini John Cooper Works Cabrio, il piacere di guidare con il vento tra i capelli raddoppia.

La più elegante tra le Mini moderne
Con questa mise British Racing Green, la capote sormontata dalla Union Jack, i cerchi in lega neri a cinque razze e un abitacolo particolarmente raffinato, la nuova JCW Cabrio è senza ombra di dubbio la Mini più elegante dell’era moderna. L’ultima nata, infatti, gioca la vecchia carta di seduzione del “vedo e non vedo”, almeno nella livrea Verde Inglese appena citata, quasi a voler annunciare con discrezione e understatement la propria grinta. Ma all’intenditore non sfuggiranno particolari che “parlano il linguaggio delle alte performance”, come ad esempio il doppio scarico centrale che solamente a vederlo ci si pregusta la “sinfonia” di scoppiettii in rilascio, divenuti ormai una sorta di marchio di fabbrica per le Mini John Cooper Works. Quanto alla capote, per la prima volta nella storia del modello essa è ad azionamento elettrico, anche durante la guida fino a 30 km/h. Non sia mai che la chioma della ragazza seduta a fianco si scompigli in un temporale improvviso, come quelli che sovente capitano sull’Appennino Tosco emiliano per intenderci. E una volta chiusa la capote in appena 18 secondi, si avrà modo di apprezzare l’abitacolo ben rifinito, accogliente e con la strumentazione inconfondibilmente Mini.

Motore “oversize”
Con una punta di snobismo tipicamente inglese, la nuova Mini John Cooper Works Cabrio va controcorrente e propone un motore dalla cilindrata aumentata rispetto alla generazione precedente, passando dai 1.598 cc a 1.998 cc. Per una volta niente downsize, quindi, ma un propulsore con cilindrata elevata se raffrontata agli attuali canoni lillipuziani. Più in dettaglio, il propulsore è un 4 cilindri con tecnologia Mini TwinPower Turbo (turbocompressore, iniezione diretta di benzina, comando valvole variabile, controllo variabile degli alberi a camme) erogante 231 CV da 5.200 a 6.000 giri/min., nonché la coppia massima di 320 Nm spalmata da 1.250 a 4.800 giri/min.. Le prestazioni della versione con cambio manuale di serie vedono l’accelerazione 0-100 km/h coperta in 6”6/10, a fronte della velocità massima di 242 km/h. Optando per l’automatico Steptronic si raggiungeranno i 100 km/h da fermo in 6”5/10 (240 km/h la velocità massima). Differenze minime; tanto vale secondo noi ordinare la Mini JCW Cabrio con cambio manuale. Con quella bella pedaliera ravvicinata sarà un piacere fare il punta tacco, provocando il susseguirsi di scoppiettii allo scarico che da soli “valgono il prezzo del biglietto”.

Gian Marco Barzan

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