MotorAge New Generation

Nissan Teatro for Dayz – Apre le porte alla creatività

Salone di Tokyo

Al Salone di Tokyo Nissan presenta la Teatro for Dayz. Si tratta di un’ innovativa concept car, progettata su misura della generazione dei nativi digitali. Esteticamente un veicolo originale al limite del provocatorio, simpatico e decisamente proiettato nel futuro.

Inno alla multimedialità
Per quanto concerne Teatro for Dayz, tale nome nasce dall’unione della parola italiana Teatro e quella di una Nissan minicar. La vettura si distingue per il design molto squadrato e compatto della carrozzeria, secondo logiche razionali che sfiorano l’eccesso. A bordo, l’interno bianco e liscio permette al cruscotto, ai sedili e ai rivestimenti delle portiere di essere come una vera tela bianca su cui esprimere la propria creatività. Il perché è presto detto: l’abitacolo è ricco di display sui quali gli “share native” possono visualizzare qualsiasi contenuto o applicazione. Più in dettaglio, è possibile mostrare sul cruscotto e sui sedili un video, attivare l’interfaccia per la riproduzione della musica, effettuare videochiamate e cimentarsi in un videogame mediante controller e joypad.

Dedicata ai futuri automobilisti
Nel presentare Teatro for Dayz, Nissan descrive la generazione moderna come quella che dalla culla è passata direttamente alla tecnologia digitale. Un popolo di “share native”, come abbiamo citato poc’anzi, ovvero con la condivisione innata. Questa generazione raggiungerà l’età di guida nel giro di pochi anni, ma purtroppo fino a oggi ha dimostrato scarso interesse nei confronti delle automobili. Conseguentemente, alcune domande sorgono spontanee: “con quale veicolo questi futuri automobilisti si muoveranno? Avranno ancora voglia di guidare?” La risposta a tali interrogativi è rappresentata dalla Teatro for Dayz. Vettura basata sulla tecnologia dei veicoli elettrici Nissan che non pone certo al primo posto il piacere di guidare. Perché oggi, per molti, essere sempre connessi con il mondo è in cima alla lista delle priorità.

Gian Marco Barzan

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