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Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio – le carte migliori della cattiva

alfa_romeo_giulia_hp1Le carte migliori di Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio – la versione top sportiva ” cattiva ” nella gamma della berlina del Biscione – Darà il via con 510 CV e 0-100 km/h in 3,9 secondi sulla base di tecniche sopraffine

Non è scelta comune quella di portare subito al debutto la versione più grintosa di un nuovo modello: di fatto pare proprio che dopo la presentazione Internazionale al Salone di Francoforte 2015, a Settembre, sarà proprio la Quadrifoglio ad aprire la strada alla commercializzazione della Giulia, entro la fine dell’anno.

E’ da considerare poi il fattore immagine e la soddisfazione del ” Cuore alfista “: al ritorno di Alfa Romeo Giulia è affidato il rilancio del brand torinese, che poi dovrà contare sull’appeal delle prossime novità, a partire probabilmente dal SUV.

Si parte alla grande, quindi, perché alla seconda Alfa Romeo Giulia della storia è affidato il rilancio del brand torinese, come importante sarà l’appeal delle prossime novità, a partire probabilmente dal SUV.

 Le carte migliori che Giulia può mettere sul tavolo sono certamente la trasmissione, con l’amata trazione posteriore delle Alfa simbolo, o integrale perché la sicurezza attiva e il mercato la premiano inesorabilmente. Poi ovviamente il motore V6, l’assetto e le tecnologie prendendo spunti dalla F1. Quindi il design italiano, che senza eccessi di virtuosismi stilistici ha una personalità distinta.

Guanto di sfida – L’equilibrio dei pesi (50/50 tra anteriore e posteri o) e il rapporto peso / potenza (considerando circa 1.500 kg, siamo sui 2,99 kg/CV) insieme ovviamente alle dimensioni e senza dimenticare il suo passo particolarmente lungo, troviamo già punti di forza che permettono a Giulia di dare filo da torcere alle principali rivali; si citano di norma BMW M3 e Mercedes C 63 AMG ma guarderemmo anche a Audi S4 (con trazione quattro) e Jaguar XF.

Lo chassis, la carrozzeria e la cinematica contano sull’uso di materiali all’avanguardia per un mix di contenimento pesi, rigidità e rendimento, come l’alluminio e il carbonio. Per esempio, l’albero di trasmissione è in fibra di carbonio (come il cofano).

 Forze turbo – Il protagonista pulsa dentro al cofano della Giulia Quadrifoglio ed è il potente motore V6 biturbo (interamente in alluminio). Diversamente da quanto scritto da qualche magazine concorrente (cartaceo o web, come ha prontamente rilevato un nostro collaboratore) non deriva dall’unità della Ghibli, ma è un’accurata preparazione sulla base del propulsore della Ferrari California con la sottrazione di due cilindri. Di fatto arriva a tirare fuori ben 510 CV e far segnare la capacità di scattare da 0 a 100 km/h in 3,9 secondi. La promessa è di un sound ruggente, riconoscibile Alfa.
Ad aiutarlo a contenere i consumi c’è il sistema di disattivazione dei cilindri a controllo elettronico.

Alfalink a caccia di precisione – L’assetto ha fatto sudare i tecnici. Le sospensioni all’anteriore sono sostanzialmente un raffinato sistema con doppio braccio oscillante con asse di sterzo semi-virtuale che aiuta a mantenere l’appoggio del braccio e della ruota a terra anche nelle curve “difficili”; al posteriore uno schema multilink. L’effetto allo sterzo vuole essere rapido e preciso (secondo l’Alfa sarebbe il più diretto della classe). Mettiamo l’impanto freni con dischi carboceramici e si comincia ad avere un quadro della situazione.

 Fattore tecnologie – Trazione anteriore o integrale dicevamo, ma il bello è che il selettore Alfa DNA permette di guidare scegliendo diverse mappature che intervengono sul comportamento dinamico: Dynamic, Natural, Advanced Efficient  ( la Racing è per le versioni ad alte performance).

L’elettronica è improntata infatti a esaltare le doti tecniche. Tra gli avanzati impianti la Alfa Romeno Giulia Quadrifoglio rende merito al Torque Vectoring (col quale il differenziale posteriore calibra la coppia su ogni ruota in relazione all’aderenza) e ai vantaggi che porta in fatto di stabilità, con la compagnia dell’Active Aero Splitter che quando la velocità cresce,  gestisce in modo attivo la deportanza. Poi l’Integrated Brake System, che incrementa il grip e combinando il controllo di stabilità con il servofreno ottiene una forza frenante superiore.

Stile che parla – Ha linee tipiche delle berline dicono in molti. Sarà così, ma il look, le definizioni hanno assimilato caratteri da coupé, anche più della Giulietta. Il frontale, oltre al nuovo logo, ha un carattere forte esaltato dalla calandra, dalla sagomatura per i fari e dalla forma dei gruppi ottici stessi. La nervatura ai fianchi segna la linea di cintura con dinamismo.
La parte posteriore mostra la sportività in modo ancora più evidente, oltre gli standard delle berline nella catagoria. A rafforzarla sono anche qui i gruppi ottici, oltre ai quattro terminali di scarico, interprete delle prestazioni e del sound di un modello che vuole assolutamente firmarsi Alfa.
Lo stesso si può dire dell’abitacolo con il cockit orientato verso il guidatore, che tiene tra le mani un volante confezionato appositamente che raggruppa i comandi principali.

 

 

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