Ford e il pazzo studio sull’EcoBoost
Per la serie “ricerche coraggiose”, un po’ “Mission im-possible”, Ford Motor Company sperimenta delle tecniche di disattivazione dei cilindri per l’EcoBoost 3 cilindri 1.0.
Sistemi che disattivano cilindri ben li conosciamo, ma sono solitamente appannaggio di motori che giocano con l’abbondanza di 8 – 10 – 12 pistoni. Forzuti modelli GM. Ford, Chrysler e sono stati pionieri nel campo. I sistemi si sono sempre più affinati, per esempio per far muovere un V8 di oltre 4 o 5 litri di cilindrata anche a “mezza potenzialità”.
Ma qui si tratta di una ricerca innovativa che rasenta la testardaggine nel cercare di incrementare ulteriormente l’efficienza del motore EcoBoost a 3 cilindri e di un litro di cilindrata. Un propulsore già pluripremiato, giudicato per 3 anni consecutivi Motore dell’Anno.
Gli ingegneri hanno implementato diverse tecniche di disattivazione dei cilindri, dovendo mettere in conto anche i particolari equilibrismi tecnici necessari a rendere perfetto il funzionamento delle fasi di tre cilindri; l’EcoBoost è lineare, fluido, non vibra. Quindi serve ulteriore cautela e ingegno nel metterci le mani.
Per i test, gli ingegneri Ford hanno implementato un dispositivo che può sia disattivare completamente 1 dei 3 cilindri, sia disattivare i cilindri parzialmente e in sequenza per ottenere un regime di funzionamento del 50%.
I prototipi sono stati dotati di un innovativo sistema di bilanciamento del motore, sviluppato in collaborazione con lo Schaeffler Group, che integra un nuovo volano bi-massa, uno smorzatore centrifugo a pendolo e una frizione appositamente calibrata. Il risultato è un funzionamento a bassa rumorosità e privo di vibrazioni anche durante la disattivazione, totale o progressiva, di 1 o più cilindri.
Nel corso dei test omologati, i prototipi hanno percorso 55 chilometri di strade, comprensivi di tratti urbani ed extra-urbani, nella zona di Colonia, in Germania, evidenziando incrementi nell’efficienza che hanno comportato una riduzione dei consumi anche del 6%.
I risultati sono stati presentati all’International Vienna Engine Symposium 2015 e Andreas Schamel, Direttore al Research & Advanced Engineering di Ford Motor Company, è stato chiaro circa la sperimentazione (condotta presso il Centro Europeo di Ricerca di Aachen, in Germania): “Anche per motori straordinariamente compatti, come l’EcoBoost 1.0 a 3 cilindri, c’è ancora un significativo margine per portare avanti l’innovazione tecnologica e ridurre ulteriormente consumi ed emissioni”.
Lo studio è insolito, ma se poi riesce a ottenere vantaggi reali diventa un’altra medaglietta da appendere nel quadro di innovazioni del brand. Ricordiamo che partono da un motore già vincente che si avvale delle tecnologie EcoBoost che associano il turbo, l’iniezione diretta e la doppia fasatura variabile e indipendente delle valvole, per raggiungere livelli di potenza tipici di cilindrate maggiori, ma con l’efficienza delle unità compatte. Il 3 cilindri Ford è utilizzato trasversalmente nella gamma di auto e veicoli commerciali dell’Ovale Blu, dalla Fiesta al Transit Connect, fino a modelli di segmento C, come Focus e C-MAX, e perfino a 7 posti come la C-MAX7.
Fabrizio Romano
Ricercatore… innamorato della tecnica?
Pazzo davvero!
Lo studio è insolito, ma se poi riesce a ottenere vantaggi reali diventa un’altra conquista nel quadro di innovazioni del brand
Fuori di testa…