MotorAge New Generation

Cinture posteriori poco ” digeribili “

Rientra nel pacchetto Sicurezza. Di fatto, la metà degli italiani non allaccia le cinture posteriori. Ma anche altrove fatica a diventare abitudine. Con delle eccezioni.

Secondo i dati di una recente indagine solo un italiano su due afferma di allacciare le cinture di sicurezza posteriori. Ma come in molte indagini, i risultati vanno “filtrati” e interpretati. Di fatto, anche le dichiarazioni “spontanee” portano a un risultato non eccellente dal punto di vista delle norme sulla sicurezza stradale. Insieme al rispetto dei limiti, l’educazione stradale che si è evoluta e continua a cercare un logico pensiero in linea con la nuova e moderna mobilità, tiene a conto anche il buon uso dei dispositivi di sicurezza presenti nelle vetture.

Ford Motor Co. ha di recente svolto un’altra delle sue dettagliate indagini (spesso effettivamente interessanti nell’interpretare e anche anticipare il life-style, le tendenze di vita e guida di nuova generazione). Ha coinvolto anche l’Italia, la Francia, la Germania, la Spagna, il Belgio e la Romania. Tra gli argomenti trova spazio, per l’appunto, un’analisi sull’uso delle cinture di sicurezza posteriori. Su un campione di oltre 7.100 automobilisti europei intervistati è emerso che un europeo su tre non indossa le cinture di sicurezza posteriori.

Tale comportamento risulta diffuso anche in Italia, e basta guardarsi intorno per capirlo, o vedere il comportamento di qualche amico o conoscente che ti ritrovi a dover riprendere “a ripetizione” se vuoi ottenere il risultato.
A volte, ammettetelo, è faticoso persino far capire che si dice sul serio: “mettevi la cintura o voi che state dietro”. E coi bimbi o ragazzini assolutamente non si discute. La loro sicurezza è importante quanto la propria coscienza di guidatore o passeggero. Su questo punto troviamo apprezzabile trovare su un’auto un sistema di avviso grafico (o in plancia o sula plafoniera) che ti indichi quanti posti sono occupati e quali le cinture di sicurezza allacciate.

Di fatto, in Italia la metà degli automobilisti dichiara di non rispettare questa particolare norma. Ma l’aspetto di questa ricerca che inquieta e sorprende maggiormente riguarda la massiccia violazione di questa norma da parte degli over 40 che non insistono neppure tanto per farle indossare agli altri passeggeri a bordo. Più prudenti e scrupolosi sarebbero gli automobilisti più giovani. Dai dati raccolti sembra che siano proprio gli under 24 i più attenti al rispetto di questa particolare normativa, infatti solo uno su cinque afferma di non allacciarle.

I peggiori e i migliori in Europa – Tra i Paesi europei aderenti al sondaggio, la Romania è il Paese che ha registrato i peggiori risultati: l’84% del campione intervistato dichiara di non utilizzare le cinture posteriori e il 39% non si preoccupa di imporne l’uso agli altri passeggeri. Anche questo rientra nei loro personali concetti di libertà e individualismo? Non si discosta comunque di molto la situazione “tracciata” per Italia e Spagna, che registrano rispettivamente il 56% e il 39% di casi di infrazione. I peggiori in assoluto (ma il condizionale è d’obbligo) sarebbero i serbi, con solo il 3% di casi in cui vince l’abitudine o la buona attenzione.
Diaciamo “prevedibile” il risultato sul popolo germanico. Decisamente attenti anche al rispetto di questa regola sono i tedeschi, il 97% degli intervistati ha infatti dichiarato di applicare naturalmente e di pretendere da tutti i passeggeri il rispetto di questa norma di sicurezza.

E dire che un altro fattore importante riguarda la giusta regolazione della posizione dei sedili posteriori. Specie con dei ragazzini a bordo. Sia la regolazione degli schienali sia, dove possibile, quella del piano di seduta regolabile in senso longitudinale.

 

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