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Renault Captur 1.5 dCi Project Runway – Prova su strada

Sempre più affollato il drappello delle auto compatte che hanno l’aspetto da fuoristrada e non lo sono per davvero, ma la nuova Renault Captur Project Runway è quella che inganna più di tutte. Su strada si guida come una sportiva, ma si comporta bene anche sugli sterrati. Non si posso fare i gradini ma è abbastanza alta da terra per salire agevolmente su un marciapiedi.

La Project Runway è una “urban crossover”, che riesce a sintetizzare le caratteristiche fondamentali di tre differenti concetti di auto: personalità e robustezza degli Sport Utility Vehicle, funzionalità dei monovolume, dinamismo e piacere di guida di una berlina. Differisce dalle altre versioni della Captur in quanto dispone, di serie, del differenziale anteriore elettronico con tanto di “extended grip” che sui terreni scivolosi migliora la motricità, agendo sul controllo della trazione, sull’ESP e sul motore. Si tratta dell’evoluzione del sistema antipattinamento ASR già in uso da anni. Attraverso un selettore posizionato sul tunnel si possono scegliere tre opzioni: Standard, Expert e No Grip.

La modalità “Standard” è attiva all’avviamento e funziona come un normale ASR, cerca cioè di limitare gli slittamenti usando il taglio della coppia sviluppata dal motore quando una o entrambe le ruote motrici anteriori pattinano. Selezionando la modalità “Expert” non viene attuato il taglio del motore ma solo l’uso dei singoli freni per aiutare l’auto a mantenere una buona traiettoria in curva (come con un differenziale autobloccante).

La scelta più tecnica, è rappresentata dalla modalità “No Grip”, da usare su fondi cedevoli come fango, sabbia e neve fresca. Così, pur non essendo proprio una vera Sport Utility Vehicle, l’opzione”Extended Grip” rende la guida più facile anche senza la trazione 4×4.

Le dimensioni della Captur Project Runway sono contenute, merito delle sue misure (la piattaforma deriva da quella della Renault Clio) particolarmente compatte, con la lunghezza supera di poco i 4 metri e il passo non va oltre 2,606 metri, mentre l’altezza rialzata dal suolo di 200 millimetri ne esalta l’assetto, grazie anche alle grandi ruote (16” o 17”) e alle protezioni della parte inferiore della scocca e al disegno dei paraurti. La posizione di guida risulta rialzata.

Dal punto di vista stilistico la Captur Project Runway si identifica subito come un crossover sportivo, dal un frontale strutturato intorno alla grande losanga verticale e valorizzato dalle vistose cornici dei fendinebbia, con pochissime linee di spigolo. Lo stile è personalizzabile attraverso una gamma di tinte bi-tono, denominata “Be Style”, che permette di differenziare il tetto e i retrovisori dal resto della carrozzeria.

L’abitacolo è molto personalizzato dal look disinvolto, non ottimale però nella scelta dei materiali, alcuni di buon livello, altri un po’ meno, come a esempio la plastica rigida che “veste” il cruscotto. Le sellerie però sono sfoderabili.

Divertente la “Zip Collection” che offre la possibilità di cambiare arredamento in otto le varianti, scegliendo quello più adatto alla propria personalità in base a tre linee di stile: Sport, Trendy ed Elegant.

Il tunnel centrale offre un discreto spazio nel quale riporre i piccoli oggetti, ma il grande cassetto “Easy Life”, ricavato davanti al passeggero anteriore, offre invece una capacità di ben undici litri. All’interno della vettura ci sono comunque molti altri vani a disposizione, fra cui quelli previsti nelle porte anteriori che possono ospitare bottiglie fino a un litro e mezzo di capienza.

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La Captur Project Runway è omologata per cinque persone, ma il quinto posto centrale del divanetto posteriore è utilizzabile soltanto da un bambino, meglio se molto tranquillo. Per quattro occupanti, invece l’ambiente è comodo, e migliora ulteriormente sfruttando la scorrevolezza del divano (fino a16 centimetri).

La soglia di carico del vano bagagli è invece piuttosto alta e questo obbliga a un notevole sforzo per caricare gli oggetti più pesanti.

La connettività dei i sistemi di bordo, è garantita da Projet Runway, un sistema multimediale touch screen integrato nel navigatore con schermo da 7”, che raggruppa in un unico elemento navigatore, radio, telefono e connettività per apparecchi portatili e consente anche di gestire le e-mail, consultare le previsioni meteo, essere informati sul traffico, ma anche di accedere a un vero e proprio “negozio digitale” da cui scaricare le applicazioni.

Sul piano della sicurezza i sistemi di bordo sono funzionali per la protezione del guidatore e passeggeri, ma anche dei pedoni.

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I motori che possono equipaggiare la Captur Project Runway sono due a benzina di 0,9 litri con 90 CV di potenza e di 1,2 litri con 120 CV e uno a gasolio di un litro e mezzo di cilindrata con 90 CV di potenza. Tutti e tre sono di ultima generazione e turbocompressi.

La vettura scelta per il nostro test è quella con il motore a gasolio accoppiato al cambio automatico a sei marce con doppia frizione EDC, con il quale abbiamo apprezzato soprattutto le strade tutta-curve, dove sono esaltate anche le dimensioni contenute della vettura e la posizione di guida rialzata.

Qualche problema invece è nato nella guida cittadina, in quanto la visuale risulta ridotta verso la coda, rendendo complicate le manovre di retromarcia. Fortunatamente la Renault ha dotato di serie la Captur di retrocamera che invia le immagini sullo schermo del sistema multimediale touch screen, e l’utilizzo di questo dispositivo ha facilitato le operazioni. Ottima la tenuta di strada, ma dove la Captur si è rivelata imbattibile è nei consumi, in quanto mediamente con un litro di gasolio si percorrono 27,9 chilometri.

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Gianni Montani

 

LA TECNICA DELLA RENAULT CAPTUR 1.5 dCi PROJECT RUNWAY

 

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