MotorAge New Generation

Range Rover SVAutobiography – balzo a 550 CV

Lusso estremista combinabile anche con potenze da supercar. L’espressione maxima del modello con lo speciale stemma fa immagine a New York. 

Come abitudine delle Range “timbrate” Autobiography, la variante deve rappresentare il picco, l’espressione maxima della ricercatezza e dell’immagine di famiglia. E’ la Range Rover SVAutobiography, in mostra nella passerella del Salone di New York 2015. Sarà commercializzata dalla prossima estate, insieme alla gamma 2016 per la quale si preannunciano in simultanea nuove configurazioni tecnologiche.

Realizzata in esclusiva dal Centro Tecnico Special Vehicle Operations (SVO) nel Regno Unito, è un fiore a l’occhiello che Gerry McGovern, Design Director and Chief Creative Officer di Land Rover,  ha esaltato quale: “esempio di meticolosità costruttiva e lusso”.  Ma non solo. Se monta il 5 litri V8 Supercharged da 550 CV, diventa la Range Rover più potente di sempre, e i quattro terminali di scarico mettono in chiaro la notevole quantità di forza disponibile.

Proposta con passo standard o passo lungo, potrà contare sulla nuova opzione della verniciatura bicolore Duo-tone, dove il Santorini Black della parte superiore si combina con uno delle nove tinte disponibili per quella inferiore. La finitura della griglia è in Graphite Atlas e Cromo lucido, su cofano e portellone si mette in bella mostra il nuovo stemma SVAutobiography, a far compagnia al rivisto stilema del marchio Range Rover della gamma 2016. E non volgiamo metterci il telecomando firmato?

All’interno, gran parte della pulsanteria, compresi la cornice dello start/stop e i comandi rotativi o la pedaliera, sono in alluminio ricavati dal pieno. Finezze del dettaglio che riguardano entrambe le consolle centrali, anteriore e posteriore. Chi viaggia nella seconda fila ha sedili dotati di comparto refrigerato e tavolini elettrici. Ma l’ambiente lusso lo si trova in vari dettagli in alluminio e sul pavimento, con i tappetini in pile di mohair ritorto.

Sulla SVAutobiography, poi, è disponibile in opzione il pianale del vano bagagli scorrevole, realizzato in allumino e legno.

Quanto alla scelta del motore 5.0 litri V8 Supercharged interamente in alluminio, precedentemente montato sulla Range Rover Sport SVR ad alte prestazioni, è stato trattato e tarato in modo specifico per ottenere migliore erogazione dai ben 550 CV e 680 Nm di coppia a 3.500 giri/min. ottenuti (con un incremento  di 40 CV e 55 Nm rispetto al corrente V8 Supercharged). A gestirli è la trasmissione ZF a 8 rapporti, e a controllarne l’esuberanza l’impianto frenante Brembo.

L’allestimento SVAutobiography può comunque essere scelto anche con le motorizzazioni TDV6, SDV6 Hybrid e SDV8 (il SCV6 Supercharged non riguarda l’Italia), che come per tutta la gamma 2016 sono stati aggiornati per ottenere incrementi di prestazioni ed efficienza.

Nel contesto è da annotare l’SDV6 Hybrid dove il 3.0 V6 diesel è affiancato da un propulsore elettrico da 35 kW  (sempre con l’automatico ZF 8 rapporti), versione migliorata e che ci vuole per combattere con le Hybrid del lusso.

Oggi la modalità Full Electric è più reattiva agli input del guidatore ed è disponibile in una gamma più ampia di condizioni operative, come, ad esempio, subito dopo l’accensione e con temperature particolarmente elevate. La potenza è sempre di ben 340 CV con 700 Nm di coppia a disposizione – valori comparabili a quelli del potente SDV8 diesel Land Rover. L’efficienza conta sul’omologazione dei consumi medi di 6,2 l/100 km ed emissioni di CO2 pari a 164g/km, per un sottile miglioramento di 0,2 l/100 km e 5 g/km in confronto alla Hybrid modello 2015. La percorrenza in modalità EV merita ancora accorgimenti per estendere gli 1,6 km ad una velocità che raggiunge i 48 km/h, ma la strategia c’è. E conserva intatte le capacità in off-road della Range Rover.

E poi ci sono i nuovi equipaggiamenti. Il sistema di telecamere Surround offre immagini ancora più nitide e include un getto che mantiene pulita la telecamera posteriore. Il Gesture Tailgate, permette di accedere al vano bagagli senza usare le mani; i sensori sono ai lati del paraurti per consentire l’azionamento del portellone anche rimanendo sul marciapiede, ed è compatibile col gancio di traino, senza intaccare la capacità di traino della Range Rover (3.500 kg).

Qualche perfezionamento anche alle regolazioni dell’altezza da terra del veicolo, specie per l’abbassamento quando si parcheggia per facilitare la discesa e la salita dei passeggeri.

Le tecnologie InControl Land Rover offrono invece una connettività smartphone migliorata e maggiore facilità di impiego. L’InControl Remote Premium, per esempio, consente di controllare a distanza il livello carburante, di aprire e chiudere le portiere e di localizzare più facilmente il veicolo nei parcheggi affollati, azionando il clacson e i fari, il tutto con un’app per smartphone.

Il tutto, ricordiamo, avendo a disposizione un sistema di controllo della trazione tra i più sofisticati, quale la trasmissione a due gamme di velocità eTerrain Response 2  su tutti i modelli, con il supporto del ATPC (ora anche con motore SDV8), sistema operativo a velocità fra  1,8 e 30 km/h anche in retromarcia che controlla la possibilità di mantenere un’andatura lentissima preselezionata tramite l’interfaccia del cruise control sul volante.

Una “new entry” riguarda la disponibilità per la prima volta (tranne che per la Hybrid) dei pneumatici “performance optimised” Dunlop QuattroMaxx in opzione e solo in configurazione da 22 pollici. Ne viene indicato un ulteriore affinamento della precisione in sterzata. Montate su una SVAutobiography rendono la più potente  Range Rover anche più agile; vantaggi nel mix di caratteristiche dinamiche e capacità in off-road. Diciamo, un altro tocco nell’interpretazione del lusso che deve la distinzione anche nella capacità di superare i compromessi.

Fabrizio Romano

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