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Citroen C4 Cactus 1.6 BlueHDi – Test Drive Mission: creatività funzionale minimal chic

Citroen-C4-CactusMentre il mondo segue i suoi naturali cambiamenti, a mettersi in luce sono le spinte verso l’innovazione, che si tratti di tecnologia o di idee che riescono a fare la differenza. In una campo di battaglia tremendo come quello delle berline compatte di segmento C, la ricetta per la distinzione è la scelta più evidente su cui Citroen ha puntato per la C4 Cactus.

Un mix audace, ai confini dell’azzardo, in cui particolari di design escono dagli schemi estetici tradizionali e insieme portano plus funzionali concreti. Questo seguendo il concetto base dell’ottimizzazione dei costi, cioè adottare (anche per le tecnologie più avanzate) quanto ritenuto più utile, evitare finezze top spesso utilizzate come “claim” di marketing, a favore del controllo del budget.

Fuori come a bordo le scelte di personalità si notano, ma al contempo, come alcuni direbbero, c’è quello che più serve.

Nella prova di MotorAge.it della C4 Cactus 1.6 BlueHDi, in versione Shine, abbiamo individuato i fattori realmente vincenti come aspetti meno convincenti. Il motore 100 CV è omologato Euro 6 facendo segnare 87 g/km di CO2.   


Effetti di un colpo di genio –
Tutto gira attorno alla caccia all’originalità e alla razionalità.

L’estetica indubbiamente giovanile trova elementi salienti negli Airbump e nei gruppi ottici, che portano la riconoscibile firma luminosa delle moderne Citroen, specie i fari diurni a Led e proiettori integrati negli Airbump.

Gli Airbump® (qui in tinta “Dune” o Sabbia), l’idea più esclusiva di Citroen, caratterizzano e proteggono il perimetro della C4 Cactus, ma quelli sulle fiancate hanno il ruolo visivamente più forte. Sono fatti in morbido rivestimento in TPU (poliuretano termoplastico) che integra capsule d’aria in grado di attutire piccoli urti o graffiate. Anche i costi delle piccole riparazioni sono così ridotti.

La silhouette da berlina compatta si sviluppa in 4,16 m di lunghezza e 1,73 m di larghezza, con 1/3 di superfici vetrate, passo di 2,60 m (lo stesso di C4) e sbalzi ridotti.

Altra Mission, il contenimento del peso; ha fatto ottenere quasi 200 kg in meno rispetto alla media della categoria e rispetto alla sorella C4, conseguito con il minimalismo generale, la carrozzeria liscia con il tetto vetrato e altri elementi come il cofano in alluminio o i vetri posteriori con apertura a compasso.

Particolari dentro – L’allestimento Shine mette a fuoco le caratterizzazioni della C4 Cactus. A partire dal fatto che non c’è una strumentazione nel concetto tradizionale. E’ sostituita da un display digitale che visualizza velocità livello carburante, come il consiglio di cambio rapporto, ma non prevede il contagiri, il che per certe abitudini alla guida non è immediatamente digeribile. La razionalizzazione evita i pulsanti per convogliare comandi e regolazioni sotto e nel touch screen 7″: clima, navigazione (anche con indicazione dei limiti di velocità), interfaccia telefono e altre funzioni multimediali (in questa configurazione anche con memorizzazione di musica e foto dai supporti esterni). Ci sono due prese USB, una nel vano portaoggetti (chiamato Top Box) davanti al passeggero, ampio, con apertura verticale grazie al posizionamento dell’airbag nel padiglione. Tutta la plancia ha stilemi originali, in combinazione con i toni tipovaligeria” dei rivestimenti, le finiture effetto alluminio e le imbottiture di sedili e maniglioni porte.

Favorevole all’atmosfera a bordo è il tetto panoramico termico: lascia passare la luce ma isola dal calore e dai raggi UV. Non lasciano entusiasti i vetri posteriori a compasso. Gli alzacristalli anteriori elettrici non hanno la funzione di discesa e risalita automatica, ma tant’è: al motto di “la razionalità prima di tutto” si comprende senza colpo ferire. Lo spazio è di certo ben sfruttato in rapporto alle dimensioni; l’impostazione è fatta perché l’ampiezza e il comfort si notino e risaltino soprattutto ai posti davanti, tuttavia anche per chi viaggia dietro lo spazio è valido in senso trasversale come longitudinale. Il divanetto è però in pezzo unico e il vano bagagli avrà una buona capacità di 358 litri, ma il piano di carico è più basso del profilo di chiusura del portellone, il che non agevola le operazioni e il notevole gradino (alto più di 25 cm), per fare un altro esempio, diventa un bell’ostacolo anche se si deve far salire il proprio amato cane.

 

Come va – L’avviamento è a chiave, mentre la funzione start&stop che spegne il motore da fermi e lo riavvia al cenno di rilascio della frizione è una meraviglia, perché non ci si accorge di nulla tanto è immediato il funzionamento. I montanti posteriori tra finestrino e lunotto non sono il massimo per la visibilità di 3/4. Però nella versione Shine della prova ci sono ottimi sensori di rilevamento ostacoli e l’aiuto della telecamera in retromarcia sul touch screen. I vetri oscurati sono invece un tocco che valorizza l’estetica.

Difficile per contro andare d’accordo con la funzione Park Assist (che deve aiutare a individuare lo spazio di parcheggio e gestire la sterzata): il calcolo per la manovra è lentissimo, spesso inefficace e non prevede i parcheggi a pettine. In città, se ci provate, vi ritrovate con una fila di veicoli dietro dal clacson imbufalito che si chiede cosa stiate combinando.

La Citroen C4 Cactus è di fatto molto maneggevole, con il servosterzo elettrico ben calibrato, freni decisi. Il cambio manuale è 5 marce: una configurazione a sei sarebbe certo vantaggiosa, ma non indispensabile. I rapporti sono ugualmente ben spaziati e riescono a far valere le potenzialità in fluidità e progressività dell’ottimo diesel 100 CV (73 kW) Euro 6, annullando anche qualche vizio di frizione rilevato con il meno potente dei benzina. Nessun tentennamento, risposta pronta, rollio e sottosterzo contenuti e ben controllabili anche con una guida allegra. Le modifiche al moderno pianale sono evidentemente ben riusciti, come per le sospensioni il cui schema non è tra i più raffinati ma è stato ben trattato. E dire che hanno abbassato il baricentro, ma al contempo la posizione di guida è rialzata confronto agli standard delle berline, e questo è un fattore a vantaggio della visuale come della sensazione di controllo.

In questo esemplare della C4 Cactus ciò che ha lasciato un po’ perplessi è il fatto che in autostrada o raggiunto il confine dei 130 km/h si comincino ad avvertire vibrazioni al volante e attriti o inerzie rumoreggianti, in particolare dal rotolamento dei pneumatici Michelin Pilot. Concretamente utile abbiamo trovato l’Hill assist, che tiene fermo il veicolo per un paio di secondi (qualcuno in più sarebbe ancora meglio) quando si rilascia il pedale del freno per ripartire in modo più agevole sulle pendenze.

Senza dubbi possiamo catalogare questo motore come un gioiellino di funzionamento e rendimento. Certo è improbabile ottenere il risultato di consumo omologato (3,4 l/100 km), davvero basso, tuttavia la media effettivamente rilevata tra città, extraurbano e autostrada resta encomiabile: 5,2 litri/100 km, ma anche meno se si presta attenzione.

E poi piace a molti, soprattutto in un target giovanile.

Non a caso sono una trentina i premi conquistati dal debutto, compresi l’auto dell’anno per Top Gear e il Best Design Award, il premio al Design conferito al Salone di New York.

Fabrizio Romano

 

Guida all’acquisto

Favorevole all’atmosfera a bordo è il tetto panoramico termico: lascia passare la luce ma isola dal calore e dai raggi UV. Non era presenta sulla versione del test ma lo segnaliamo come scelta valorizzante (a 650 Euro). Alla funzione Park Assist si può rinunciare senza remore (400 Euro); meglio optare (visto che i due equipaggiamenti vengono dati come non compatibili) per il Cornering Light, che offre un più ampio fascio luminoso all’interno della curva.

Il Citroën Connect Box (sistema telematico d’emergenza/assistenza con localizzazione veicolo) chiede 300 Euro. Molte sono le possibili personalizzazioni e combinazioni degli interni, anche misto tessuto/pelle: si va dai 250 agli 800 Euro di plus. La vernice perlata come il White Pearl dell’esemplare del test, richiede 800 Euro, 200 in più dei metallizzati.

Di serie, sul fronte sicurezza e assistenza alla guida, troviamo di serie ABS – AFU (Assistenza alla frenata d’emergenza) – REF (ripartitore Elettronico di Frenata) –  Controllo di stabilità ESC con sistema antipattinamento ASR – ESC (Electronic Stability Control).

Valido l’impianto multimediale di serie sulla Shine con navigatore mappe Europa, avviso limiti di velocità, Autovelox e telecamere, 4 altoparlanti + 2 tweeter, oltre alla funzione Jukebox con 8GB di spazio. Per il ruotino di scorta bisogna aggiungere 100 Euro.

 

Prezzo versioni 1.6 BlueHDi

C4 Cactus 1.6 BlueHDi 100 S&S Shine   € 21.500
• C4 Cactus 1.6 BlueHDi 100 S&S Live   € 18.250
• C4 Cactus 1.6 BlueHDi 100 S&S Feel   € 19.750

I pregi

• Personalità estetica
• Airbump: favoriscono stile originale e protezione dai piccoli urti
• Stile e praticità degli arredamenti a bordo
• Motore diesel fluido e molto parco nei consumi
• Touch Screen multifunzionale, dalla multimedialità alla navigazione fino alla retrocamera
• Seduta alla guida: posizione ottima

I nei

• Finestrini posteriori con apertura a compasso
• Il divano posteriore pezzo unico
• Troppo accentuato lo scalino tra chiusura portellone e piano di carico
• Vibrazioni ai confini del 130 km/h
• Park Assist: non offre un aiuto concreto nel parcheggio, lento, poco affidabile

Caratteristiche

• Berlina/Crossover 5 porte – 5 posti
• Lunghezza: 416 cm
• Larghezza: 173 cm
• Altezza: 149 cm
• Passo: 260 cm
• Peso: 1140 kg
• Capacità bagagliaio standard: 348 litri
• Capacità bagagliaio configurazione media: 500 litri
• Capacità bagagliaio massima: 1170 litri
• Cambio: meccanico 5 marce
• Trazione: anteriore
• Motore 4 cilindri in linea
• Cilindrata: 1.560 cc
• Alimentazione: gasolio sovralimentato
• Potenza: 73 kW (99 CV) a 3750 giri/min.
• Coppia max. 254 Nm a 1750 giri/min.
• Velocita’ max: 184 Km/h
• Accelerazione 0-100 km/h: 10,8 secondi
• Consumo dichiarato:
• Urbano / Extraurbano / misto: 3,8 / 3,2 / 3,4 litri/100 km
• Consumo rilevato nel test – media 5,2 litri/100 km
• direttiva CE 93/116) – Euro 6
• Capacita’ serbatoio: 45 litri

 

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