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Bugatti Chiron – vola verso il trono hypercar

Bugatti Chiron. Sul suo taccuino vuole segnare giusto un paio di secondi per raggiungere i 100 km/h e 464 km/h di punta: quanto basta per mettere in preventivo un futuro ruolo di leader tra le hypercar più stupefacenti.

 

Va al di là del pretendere l’eredità della Veyron, rispetto alla quale i progettisti mettono sul banco una revisione pressoché totale; almeno il 92% è stato riconcepito e rimodellato. Il motore esagera con uno schema W16 da 1.500 CV, come due V8 appaiati per scatenare incredibili potenzialità prestazioni.
Quelle che confinano l’esclusivissimo regno delle hypercar. Non è quindi un caso che il primo progettato non abbia del tutto soddisfatto il numero uno di Volkswagen Group Ferdinand Piech. Anzi, le voci più tremende sottolineano che lo abbia proprio bocciato. La volontà, o l’esigenza di fare scalpore, lo ha portato a imporre ancora più severità, dei diktat che hanno appunto obbligato al rifacimento del 92% delle parti che costituivano la precedente Veyron, che già era stata e continua a essere un oggetto dalle rare virtù stilistiche, prestazionali e carattatteriali.

Ha quindi pronosticato, anzi “affrancato” il debutto della nuova Bugatti Chiron entro il 2016. Basta un numero perché l’attesa si imprima nel cervello degli amanti del genere supercar, anzi hypercar, o qualsivoglia oggetto semovente su gomme che si elevi al circolo maximo. Il numero è rappresentato dai suoi 1.500 CV, che tradotti significano prestazioni da corse per fuori serie. Lo stato dell’arte automobilistico, vanto sopraffino del Gruppo.
Il magazine britannico CAR già favoleggia e ha dedicato pensieri e sforzi sul significato della Chiron, la quale si rifà al nome dal celebre pilota della Bugatti Tipo 35, Louis Alexandre, accompagnato da un disegno che ne ricostruisce il possibile aspetto.

La missione su cui hanno lavorato i progettisti della Bugatti, affinando le migliori risorse del colosso germanico, ha come obiettivo la realizzazione di una supercar più facile da guidare, agevole, a portata umana grazie a tecnologie capaci di controllare la forza devastante a disposizione. Tecnologie che si respirano, si vedono sprizzare da ogni poro già da quel che so vede ora.

Sul campo si possono considerare rivali come la Porsche 918, la McLaren P1 e la Ferrari. Il motore 16 cilindri ha conservato la disposizione a W – ma la possibilità di utilizzarne anche solo la metà, otto, è tra le caratteristiche affinate per rendere più morbida la guida, ancora più maneggevole la forza da gestire rispetto a quanto fatto in passato. Ma la volontà che pare decisa è comunque quella di poter arrivare a segnare 1.500 CV di potenza,  con l’obiettivo di mettere in nota la possibilità di scatto da 0 a 100 km/h in circa 2 secondi, con la velocità per toccare la punta dei 464 km/h.

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