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Berline: Le medie che fanno la differenza

Le berline medio compatte nascono negli Anni 70, con le varie AlfaSud, Citroen GS, Fiat 128 e Volkswagen Golf , dando vita al Segmento C. Categoria che nel corso dei decenni si è ampliata, evoluta e il cui successo perdura ancora oggi. Abbiamo messo a confronto 5 modelli di cilindrata intorno ai 1,4- 1,6 litri, in gran parte equipaggiati con il cambio automatico. Perché ormai, anche in Italia, spesso e volentieri l’assenza del pedale di sinistra è considerato un plus.

 Alfa Romeo Giulietta 1.4 Turbo 170 CV TCT Sprint

Come (quasi) sempre riguardo le Alfa Romeo, il “comparto guida” si distingue dalla massa per sportività, tenuta di strada, maneggevolezza e performance. Doti ben radicate nell’ultima Giulietta, specialmente per quanto concerne la Sprint con motore 1.4 Turbo MultiAir 170 CV accoppiato al cambio doppia frizione TCT opzionale. Una vettura capace di percorrere le curve senza la minima “sbavatura”, facendo divertire il guidatore sportivo e al tempo stesso in grado di scattare da 0 a 100 km/h in 7”7/10. Quanto alla trasmissione Alfa TCT citata poc’anzi, non solo è veloce e nel contempo confortevole ma presenta pure una funzione manuale impeccabile, che esclude completamente il passaggio automatico al rapporto superiore al pari del kick down. Infine, come se non bastasse, il layout manuale si può gestire mediante le levette (optional) al volante, oppure tramite la leva centrale che va giustamente tirata per salire di rapporto e spinta per scalare. Difetti? Su una berlina del genere da un po’ fastidio notare le levette devioluci e del tergicristallo di matrice Fiat Punto, così come lo schermo del navigatore che proviene dalla Fiat 500 L.

BMW 118i 5P

Con la sua trazione posteriore e un equilibrio dei pesi di 50-50 sui due assali, la BMW 118i è una spanna sopra le rivali del confronto in termini di precisione nelle curve. Tutto, infatti, è studiato per appagare il pilota dinamico (ancor più della Giulietta, se vogliamo). Pilota che trova un prezioso alleato anche nel motore 4 cilindri 1.598 cc TwinPower Turbo da 170 CV. Un propulsore il cui sound non è propriamente gradevole, ma in compenso si distingue per la spinta lineare e costante lungo un ampio arco di giri. Inoltre, il massimo delle performance si ottiene richiedendo l’eccellente cambio automatico a 8 rapporti; a quel punto la 118i è in grado di scattare da 0 a 100 km/h in 7”2/10. Ovviamente anche questa Serie 1 non è esente da difetti, poiché è l’unica del confronto ad avere le guide di scorrimento dei sedili a vista, oltre a essere la meno spaziosa ai posti dietro. Ma dinanzi al quadro complessivo di assoluta eccellenza tutto questo passa in secondo piano, così come si finisce per non notare più il design francamente discutibile dei gruppi ottici anteriori.

 DS4 1.6 THP

DS, ormai è risaputo, è il brand di prestigio in seno a Citroen, di cui la DS4 rappresenta una berlina medio compatta con carrozzeria coupé a cinque porte. Un modello dallo stile distintivo e personale, quindi, che nella versione di punta esaminata impiega il motore 1.6 THP a iniezione diretta di benzina e turbocompressore, erogante 170 CV. Potenza che, grazie anche al rapido (ma non rapidissimo) cambio automatizzato a 6 rapporti di serie consente lo scatto da 0 a 100 km/h in 8”7/10. Nella guida, specialmente optando per le ruote da 19”, sorprende la rigidità delle sospensioni (piuttosto inusuale in Casa Citroen e dintorni) che si ripercuote sul comfort. In compenso, proprio tali regolazioni rappresentano il segreto di eccellenti doti in termini di tenuta di strada, stabilità e maneggevolezza. Infine, l’abitacolo è ben realizzato ed è personalizzabile con raffinatissime finiture in pelle che richiamano quelle dell’indimenticata SM. Peccato, solamente, che i finestrini posteriori siano fissi.

 Peugeot 308 1.6 THP GT

Si tratta della classica auto da lunghi viaggi, capace com’è di accogliere comodamente cinque passeggeri all’insegna della massima silenziosità. Questa è solamente una tra le peculiarità della Peugeot 308, che nella versione 1.6 THP GT adotta il motore 1.6 a iniezione diretta di benzina turbocompresso, erogante 205 CV. In altre parole, la medesima unità riguardante la RCZ per di più potenziata. E, infatti, la 308 in esame è la migliore in termini prestazionali di questo confronto, come testimonia il tempo pari a 6”5/10 sullo 0-100 km/h. Tali performance sono debitamente assecondate dall’assetto preciso, anche se il sottosterzo non manca, al pari dello sterzo diretto e “comunicativo”. Niente male nemmeno il cambio manuale, dagli innesti precisi seppur la corsa della leva è piuttosto ampia. Infine, la strumentazione situata sopra il volante richiede un minimo di abitudine (e potrebbe non entusiasmare alcuni).

 Volkswagen Golf 1.4 TSI DSG 5P

Non c’è che dire; la Volkswagen Golf è ancora oggi il punto di riferimento assoluto in termini qualitativi, oltreché la più venduta nel Segmento C. Anche se forse non lo ammetteranno, ma tutti i costruttori hanno bene in mente lei quando devono creare una berlina medio piccola che risponda alle esigenze di un pubblico eterogeneo. In dettaglio, con i suoi 122 CV erogati dal motore 1.4 TFSI turbocompresso, la Golf TSI in oggetto è la meno potente del confronto. Ma vi assicuriamo che questo non conta più di tanto; primo perché l’accelerazione 0-100 km/h si svolge pur sempre in 9”3/10, secondo, perché l’elasticità di marcia è “il cavallo di battaglia” di tale motore. Quanto al cambio DSG opzionale, esso è rapido e confortevole ma presenta una funzionalità manuale non completamente svincolata dagli automatismi. Inoltre, sempre riguardo il layout manuale, la leva va spinta per salire di rapporto e tirata per scalare. Certo che, a costo di sembrare enfatici, trovare difetti alla Golf è impresa ardua.

Gian Marco Barzan

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