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La guerra delle MINI – CITTADINE

Tutto il segmento delle piccole auto è stato messo sotto-sopra e i nuovi modelli si moltiplicano. Molti di questi rappresentano il frutto di cooperazione fra costruttori.

Bisogna dar atto a quella che fino a qualche settimana fa si chiamava soltanto Fiat, di aver rilanciato il segmento delle cittadine. Tutto è successo nel 2007 quando, dopo più di trent’anni di silenzio, la nuova Fiat 500 ha spiccato il volo. Un successo che dopo sette anni di vita, per di più venduta a un prezzo decisamente superiore a quello di gran parte della concorrenza, continua immutato, ma che purtroppo non è sostenuto da altri modelli del brand Fiat.

Per quanto riguarda il marchio Fiat Chrysler Automobiles, il brand beneficia delle vendite del marchio Ram molto forte negli Stati Uniti, oltre a quelli Jeep, Ferrari e Maserati. Questo spiega perché il marchio italo-americano abbia deciso di focalizzare la propria attenzione sulla 500, sviluppando, intorno a questo modello una gamma. Nulla di nuovo sotto il sole in quanto si tratta della stessa strategia già adottata dalla BMW per la Mini che ha proliferato 3 porte, 5 porte, coupé, cabrio, roadster, Clubman, Paceman, Countryman. Alla Fiat invece, ha portato alla nascita prima della 500L (monovolume) e in tempi più recenti alla 500X (crossover).

La situazione è ben diversa per gli altri brand operanti in Europa, che ha visto come grande protagonista la Renault, quando ha lanciato la terza generazione della Twingo, un modello nato nell’ormai lontano 1993, ma la cui progettazione ha avuto inizio nel 1989, quando la Casa francese chiese al suo direttore di progetto (Yves Dubreil) di immaginare una piccola compatta, ultra-pratica, economica e confortevole, che però non avrebbe dovuto collocarsi come diretta concorrente della sorella maggiore Clio. In parallelo con la nuova Twingo è nata anche la Smart a due (Fortwo) e a quattro porte (Forfour), uguali nella parte meccanica, differenti nella carrozzeria e nell’arredamento dell’abitacolo.

Il mercato delle “cittadine” (il segmento A) ha subito in questi anni dei profondi cambiamenti: nel 2009 infatti il mercato europeo registrava il 12% delle vendite, per poi scendere al 10% lo scorso anno. I modelli in concorrenza sono una ventina e per i costruttori rappresentano un segmento molto importante. Le city car però debbono essere il più generaliste possibile per poter interessare il maggior numero di clienti, infatti gli ultimi modelli lanciati sono tutti molto simili tra loro, e mirano sopratutto a coinvolgere principalmente i più i giovani. Il loro disegno è originale, i colori delle carrozzerie (ma anche degli interni) sempre più vivaci e le possibilità di personalizzazione infinite, ma il problema che rimane irrisolto è quello dei costi e questo spiega perché la Renault e la Mercedes-Benz si siano “messe assieme” con un accordo di progettazione e di costruzione in comune che ha portato alla nascita per il primo marchio alla Twingo e per il secondo alle due Smart, nelle quali la piattaforma è comune, il 60 – 70 degli elementi invisibili sono in comune, mentre il 90 % degli elementi visibili sono differenti.

Gianni Montani

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