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BMW 218d Active Tourer: Oltre le convenzioni

“Riuscirà la Serie 2 Active Tourer a garantire il classico piacere di guidare BMW?” La domanda sorge spontanea, in quanto siamo dinanzi alla prima vettura a trazione anteriore prodotta dalla Casa di Monaco.

Fino a oggi, infatti, il Marchio della doppia elica ha realizzato esclusivamente modelli a trazione posteriore e integrale, che sono diventati il benchmark in termini di tenuta di strada, stabilità e maneggevolezza. Ma la BMW Serie 2 Active Tourer parte avvantaggiata in quanto nasce dall’ottima piattaforma della Mini, ha raffinate sospensioni e una distribuzione dei pesi tra i due assali insolitamente equilibrata per una “tutto avanti”.

L’understatement è la sua bandiera

Potrà sembrare strano, ma la filosofia stilistica della Serie 2 Active Tourer ricorda quella della primissima BMW Touring degli Anni 70. In altre parole, come avvenne per quell’indimenticabile modello, l’ultima nata introduce canoni estetici insoliti per una BMW, essendo la prima monovolume della Casa, ma è anche un mirabile esempio di understatement. Al pari della Touring, infatti, è molto facile che l’Active Tourer passi inosservata mimetizzandosi tra le sue concorrenti dai Marchi generalisti. Il ché, è doveroso sottolineare, non significa rinunciare a particolari squisitamente BMW come il “doppio rene” della mascherina, il corto sbalzo anteriore e la linea di cintura alta, bensì introdurre tali “tratti somatici” in un contesto più funzionale e meno vistoso. Quest’ultimo aspetto, in particolare, è molto apprezzabile poiché l’appariscenza, supercar a parte, non è certo l’ideale nell’attuale condizione socio economica. E qui torna in ballo la Touring che, grazie alla discrezione della sua linea, non veniva additata da nessuno negli anni della contestazione.

“Salotto buono”

Per quanto concerne gli interni, da brava monovolume qual’è, la BMW Serie 2 Active Tourer vanta abitabilità e versatilità di tutto rispetto. In dettaglio, il passo lungo ben 2.670 mm e la linea del tetto più alta rispetto alle berline BMW tradizionali regalano una sensazione di spaziosità notevole. Inoltre, guidatore e passeggeri assumono una posizione di seduta sopraelevata; questo favorisce tanto la visibilità, quanto la facilità di accesso alla vettura. La praticità nell’uso giornaliero si riflette anche nel volume del bagagliaio, variabile da 468 a 1.510 litri, così come riguardo lo schienale del divanetto posteriore diviso e ribaltabile nel rapporto 40:20:40. E proprio grazie al divanetto scorrevole, lo spazio della zona dietro è utilizzabile con la massima versatilità. Inoltre, un dettaglio raffinato è il piano di carico ripiegabile sotto il quale si trova un vano porta oggetti con una pratica vaschetta multi funzione. Infine, sia la scelta dei materiali che il livello di assemblaggio risultano inappuntabili.

Un motore più che adeguato

La versione dell’Active Tourer da noi testata è la 218d, equipaggiata dal nuovo propulsore 4 cilindri turbodiesel 2 litri anteriore trasversale, erogante 150 CV. Quanto basta ad assicurare lo scatto da 0 a 100 km/h in appena 8”9/10, a fronte della velocità massima di 208 km/h (notevole per una monovolume). In sostanza, fin dai primi chilometri sorprende favorevolmente la silenziosità del suddetto motore, mentre la fase di arresto dello Start Stop automatico non da adito a scossoni come al contrario avviene riguardo altre BMW. Da notare, inoltre, che il “nostro” esemplare dispone del cambio automatico Steptronic a 8 rapporti (optional) sempre puntuale nei passaggi di marcia, oltreché dal funzionamento morbido.

Tra le curve capisci che è una vera BMW

“L’asse anteriore della nuova BMW Serie 2 Active Tourer, che trasmette la forza motrice, è stato tarato con la massima precisione per offrire la migliore dinamica di guida possibile e un feedback dello sterzo incredibilmente puntuale. Lo sterzo elettromeccanico e la configurazione funzionale del sistema regalano un’impressione di guida esente da disturbi causati dal propulsore”. Parole eloquenti quelle che recita la cartella stampa della prima BMW a trazione anteriore, che vengono confermate pienamente trovandosi nel bel mezzo di un percorso ricco di curve. In queste condizioni, infatti, non sembra nemmeno che le ruote anteriori, oltre ad assolvere il consueto compito di direttrici, siano motrici. In altre parole, accelerando forte nelle curve strette non si manifestano “schiaffi” allo sterzo nonostante la coppia scaricata davanti sia pari a ben 330 Nm. Inoltre, l’avantreno e il retrotreno lavorano in perfetta simbiosi e, in particolare, il ponte posteriore multilink recupera camber in pieno appoggio a tutto vantaggio della precisione di guida. Precisione da vera BMW, al pari del piacere che ogni volta si prova mettendosi al volante. In sintesi, da questa ottima base potrebbero nascere tranquillamente sportive tutto avanti come le eventuali BMW Z2 Coupé e Roadster. Modelli che avrebbero senz’altro un comportamento impeccabile, tanto da non far rimpiangere assolutamente la trazione posteriore.

Gian Marco Barzan

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