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Autostrade tedesche: arriva il pedaggio, ma solo per gli stranieri

Il problema nasce dal fatto che i tedeschi, quando vanno all’estero pagano l’autostrada, quindi gli stranieri devono fare altrettanto in Germania. Una norma discriminatoria? Forse, ma questa legge porterebbe a Berlino un guadagno netto di 500 milioni di euro l’anno. E l’Italia cosa fa? Sconti ai pendolari su massimo 50 chilometri di percorrenza…

Vogliamo fare paragoni con con la Germania? Che siano graditi o meno, sono sempre svantaggiosi per il resto d’Europa. Parliamo in particolare di autostrade: in Italia la rete autostradale ha un’estensione di 6661 km ed è completamente a pagamento, mentre quella tedesca è ampia 12172 km (quasi il doppio dell’Italia) ed è completamente gratuita, ad esclusione dei mezzi pesanti che raggiungono le 12 tonnellate. Il paese dei balocchi? Per ora, ma non per sempre, e sopratutto… non per tutti: dal 2016, mentre per i cittadini tedeschi la Autobahn continuerà ad essere gratuita, gli automobilisti stranieri dovranno pagare un pedaggio per le autostrade a quattro corsie; il ticket potrà essere acquistato ai punti di frontiera al costo di 10 euro e varrà 10 giorni di percorrenza. Angela Merkel, visto il guadagno che produrrà questa nuova norma (circa 500 milioni di euro), ha “gentilmente” ridotto le tasse per le strade locali, per compensare il pedaggio nelle autostrade inserito come parte integrale nel processo di registrazione di un’auto.

E ora il confronto: cosa fa l’Italia per i numerosi pendolari che percorrono la sua rete autostradale? Attualmente è attiva la concessione di uno sconto sui pedaggi nata da un accordo tra il Ministero delle infrastrutture e l’Aiscat (Associazione Italiana delle Società Concessionarie di Autostrade e Trafori): dall’1-02-2014 al 31-12-2015 questa concessione permetterà di risparmiare fino al 20% sul pedaggio.
Per usufruirne è indispensabile disporre di un Telepass abbinato a persone fisiche e solo a veicoli di classe A: si tratta di scooter, moto e auto la cui altezza non superi il metro e mezzo. Sono quindi esclusi i camper, le auto con roulotte, camion e pullman. Inoltre è fondamentale che si ripeta la stessa tratta autostradale, purchè il percorso massimo (solo andata o solo ritorno) non superi i 50 km. Fino al ventesimo transito non viene applicato alcuno sconto, a partire dal 21°transito si avrà diritto a uno sconto dell’1%, con 22 transiti lo sconto sarà del 2% e così via fino a uno sconto del 20% per 40 transiti.

Quest’ultima riduzione vale anche per chi farà dai 41 ai 46 transiti, perché 46 transiti equivalgono a 23 giorni lavorativi mensili; oltre il 46° non si avrà diritto ad alcuno sconto, nè tale riduzione verrà applicata oltre un massimo di due viaggi al giorno, festivi inclusi: perciò se si dovessero fare 3 tragitti al giorno, il terzo sarà pagato a prezzo pieno.

Nessuna burocrazia, niente certificati di residenza o dichiarazioni del datore di lavoro: i pendolari dovranno semplicemente indicare i caselli di entrata e di uscita per il percorso che si utilizza solitamente, l’importante è che si trovino a meno di 50 km di distanza. Nel caso questo non fosse, torneranno di moda i famosi tornelli: chi fa il pendolare tra due caselli distanti più di 50 chilometri e vorrà usufruire degli sconti, dovrà registrare un casello entro i 50 chilometri, uscire lì e rientrare.
Ulteriore confronto: Per andare da Milano a Reggio Calabria sulle nostre autostrade servono non meno di 55 euro. Il che significa che l’andata ed il ritorno della suddetta tratta costano insieme più di quanto tedeschi spenderebbero in un anno per il pedaggio sulle loro autostrade; e ciò senza considerare la differenza nella qualità del servizio.

Manuela Caputo

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