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BMW M4 Cabrio DKG: “Apriti, cielo”

Motore 6 cilindri 3 litri TwinPower Turbo da 431 CV, 0-100 km/h in 4”4/10 (con cambio opzionale M DKG doppia frizione) e trazione posteriore rappresentano alcuni dati principali della BMW M4 Cabrio.

Vettura che, rispetto alle M4 Coupé ed M3 berlina, ha un peso più elevato a causa sia dei rinforzi strutturali tipici delle convertibili, sia dell’assenza del tetto in fibra di carbonio. Conseguentemente, la domanda sorge spontanea: “riuscirà la M4 scoperta ad entusiasmare nelle curve come le corrispondenti configurazioni a tetto fisso”?

“Fuori in 20 secondi”

Stiamo per cominciare il test della BMW M4 Cabrio, in un percorso che si snoda attraverso le campagne e le colline intorno a Monaco di Baviera. Il cielo è a tratti soleggiato, la temperatura fresca e decidiamo di abbassare il tetto metallico. Tetto, che per la cronaca, si apre o chiude in 20 secondi e, se necessario, anche a vettura in movimento fino a 18 km/h. Una volta avviato il motore, il suo inconfondibile sound è ben percepibile e, anche per questo, la guida all’aria aperta si preannuncia entusiasmante. D’accordo, non siamo nel circuito di Portimao com’è avvenuto alla presentazione internazionale delle BMW M4 Coupé ed M3 Berlina, tuttavia avremo modo di saggiare tenuta di strada ed handling, ferma restando la massima prudenza.

Motore fantastico (com’è ormai ben noto)
Il propulsore 6 cilindri TwinPower Turbo da 431 CV entusiasma anche sulla M4 Cabrio, nonostante debba spingere un peso di circa 180 kg in più rispetto alla M4 Coupé. La coppia massima pari a 550 Nm viene espressa da 1.800 a 5.500 giri/min.; il risultato è una spinta forte e costante che permette riprese eccezionali. Un dato su tutti, al riguardo, è il tempo pari a 4”9/10 nel passaggio 80-120 km/h in quinta. Inoltre, il sound è piacevolissimo e si rende ancor più evidente a tetto abbassato, anche se non è nemmeno lontanamente paragonabile alla “sinfonia” del vecchio 6 cilindri 3,2 litri che ha equipaggiato due generazioni di M3. In sintesi, l’inedito propulsore “sei in linea” TwinPower Turbo della M4 risulta molto più riuscito sotto tutti gli aspetti rispetto al V8 4.0 aspirato della M3 precedente edizione e, inoltre, viene ben coadiuvato dal cambio opzionale doppia frizione M DKG. Cambio che, nei settaggi più sportivi, assicura passaggi di marcia velocissimi sia salendo di rapporto che nelle scalate. Queste ultime avvengono con una sonora doppietta e relativi “rimbalzi” ai quattro terminali di scarico che fanno tanto racing.

Nelle curve rimane impeccabile
Anche se, come anticipato in apertura, la M4 Cabrio pesa inevitabilmente di più rispetto alla corrispondente versione Coupé, va dato atto ai tecnici BMW di essere riusciti a ottenere 60 kg in meno nei confronti del modello precedente. Rispetto a quest’ultimo, infatti, l’ultima nata guadagna sensibilmente sotto i profili della maneggevolezza e tenuta di strada, mentre l’aggravio di kg nei confronti della M4 Coupé si traduce in un lieve ritardo nel raggiungimento dell’appoggio in curva. Ritardo che tuttavia non inficia minimamente un quadro complessivo eccellente, reso possibile da una serie di fattori che vanno dalla trazione posteriore alla equa ripartizione dei pesi sui due assi, nonché dalle raffinate sospensioni a doppio snodo anteriormente e multilink 5 leve posteriormente agli evoluti controlli elettronici di assetto. A quest’ultimo proposito, il DSC dispone della funzione M Dynamic Mode che riduce “al minimo sindacale” gli interventi del traction control e dell’antisbandamento. Completa l’opera il differenziale attivo M, con bloccaggio a lamelle gestito elettronicamente, in grado di aumentare trazione e stabilità di guida.

A tetto chiuso il comfort è massimo
L’estate scorsa, si sa, è stata alquanto bizzarra e nel nostro percorso di prova troviamo all’improvviso la pioggia. Nessun problema, però, rallentiamo fino a 18 km/h inserendo le classiche quattro frecce e in 20 secondi chiudiamo il tetto metallico. A questo punto la M4 Cabrio si trasforma nel più confortevole dei coupé, grazie all’insonorizzazione del tetto tripartito con “cielo fonoassorbente” che riduce i fruscii aerodinamici fino a 2dB rispetto al modello precedente. Continuiamo il nostro test sul fondo bagnato, dove ancora una volta la convertibile più potente mai prodotta dalla BMW si dimostra rassicurante e prevedibile nelle risposte, accennando di tanto in tanto al sovrasterzo di potenza prontamente inibito dal DSC. Infine, ben presto alla pioggia si sostituisce il sole e quindi riabbassiamo il tetto, apprezzando il profumo della vegetazione ancora fradicia e godendoci un fresco salutare. In conclusione, se dovessimo decidere in un ipotetico acquisto tra la M4 Coupé e la M4 Cabrio, sceglieremmo tranquillamente quest’ultima. E pazienza se in circuito non sarà altrettanto veloce.

Gian Marco Barzan

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