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Self Service di gpl e metano: sarà possibile?

self-service-gpl-metanoSono in molti a preferire le auto a gpl o a metano, sia per una questione ecologica sia economica. Ma il problema principale è trovare dei rifornitori dove fare il pieno. Non ce ne sono molti, e ancora più difficile è trovare un self service per questo tipo di veicoli.

Siamo noi ad essere rimasti indietro o anche nel resto d’Europa la situazione è la stessa? Purtroppo per noi, siamo noi a non essere abbastanza ‘’evoluti’’: le strutture attrezzate non ci sono, se non in pochissime eccezioni – come Bolzano e Cuneo. Ma attenzione, il self service di metano e GPL in Italia (per chi riesce a raggiungere la stazione di servizio) non è come quello europeo: da noi serve un’autorizzazione specifica, ovvero una tessera.

La normativa italiana ha stabilito che si può rifornire al self service solo chi ha ottenuto l’autorizzazione da parte del titolare o del gestore dell’impianto, che rilascia un’apposita tessera a riconoscimento elettronico. Prima però bisogna verificare che siano rispettati determinati requisiti: per citarne alcuni, l’impianto di alimentazione del veicolo a norma, le bombole installate valide, gli utenti ben informati sulla procedura di rifornimento. Inoltre la pompa di rifornimento deve essere dotata di un sistema di vigilanza: o attraverso la video sorveglianza dell’area di servizio con un centralino attivo 24 ore su 24, oppure tramite un addetto al presidio dell’impianto che abbia seguito un corso antincendio. Ogni tessera è nominativa, riporta la targa del mezzo e non eroga se la revisione è scaduta. Il suo costo sarà dettato da una scelta commerciale del titolare della pompa: non avrà dunque un costo fisso, ma sarà a discrezione dell’operatore. Il problema è che una tessera fatta presso un distributore non sarà valida su tutto il territorio nazionale, ma solo presso la catena di impianti di quella compagnia petrolifera. Inoltre la tessera avrà una scadenza annuale, in funzione dell’idoneità del veicolo:  i mezzi a metano, infatti, devono essere periodicamente sottoposti a particolari controlli dei serbatoi per verificarne sia la tenuta che l’adeguatezza.

Tutte queste disposizioni sono contenuti in due decreti legge che portano la firma del Ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, e quello dell’Interno, Angelino Alfano. Tali decreti modificavano due leggi preesistenti che escludevano la possibilità dei self service a metano e gpl, e ne davano il via libera dal 30 aprila 2014. Peccato che di self service, come abbiam detto, ce ne sono veramente pochi. Eppure l’Italia è il paese con il maggiore parco circolante alimentato a metano d’Europa: oltre 700 mila mezzi immatricolati, ma i distributori di carburante sono collocati sul territorio a macchia di leopardo ed il self service è in stallo. In Germania ci sono 100 mila veicoli e 913 stazioni di rifornimento per il metano senza alcun presidio; in Francia 25 mila veicoli e 40 stazioni di rifornimento.

La diffusione di questo tipo di self service contribuirà all’espansione di una doppia alimentazione e andrà ad affiancarsi agli incentivi per i veicoli a bassa emissione. Ma c’è ancora da lavorare.

Manuela Caputo

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