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Hills Race 2014, atmosfere DragWay

Rivanazzano-hills-race-2014Eccoci qui, a raccontarvi una giornata sorprendente, intrisa di cultura americana, all’insegna di auto, moto, drag racing e sole.

Finisce infatti così la Hills Race 2014, con un sole cocente che ha accompagnato l’intera manifestazione da venerdì 12 settembre a domenica 14.
Arrivando, già dal parcheggio esterno si sentivano i motori delle auto più potenti d’Europa che rombavano su una pista allestita appositamente all’interno dell’aereoporto di Rivanazzano (PV), appositamente allestito in configurazione drag strip , entrando invece, tutto ha preso forma e siamo stati catapultati in un mondo a sé stante, fatto di colore, passione e velocità.

L’Hills Race è proprio questo: emozioni forti trasmesse al pubblico, emozioni forti provate dai piloti, in uno spettacolo unico nel suo genere.
Un aggiornamento al regolamento ha permesso a due nuove categorie, Pro ET e Super Pro ET di partecipare alla gara , questo ha consentito la partecipazione di vetture in grado di percorrere la lunghezza del 1/4 di miglio in 7,00 secondi come tempo minimo consentito. Un obiettivo a portata di mezzi dotati di oltre 2.000 cavalli che hanno potuto staccare un tempo di tutto rispetto. La gestione sportiva ed il cronometraggio della gara sono stati gestiti da Sadurano Motor Sport, che ha commentato in filo diffusione l’intera manifestazione, facendo sentire il pubblico parte integrante dell’evento. Non sono mancati personaggi indimenticabili e auto da sogno, culture oltreoceno che si sono integrate nel paesaggio pavese come fossero a casa loro e gli amanti del custom, hanno potuto ammirare la colorata esposizione di vetture americane e di immancabili bicilindri: Harley Davidson e Buell. Sempre in tema bicilindrico, da segnalare la presenza ufficiale di Harley-Davidson Italia con l’attività HD Street 750 On Tour, prove moto gratuite in sella al modello novità Street 750.

Altrettanto coinvolgente la gara di macchine fatte a mano, riproduzioni delle vetture originali anni ’50 ma senza motore, ovvero le soap box. A loro è stata dedicata una vera e propria gara Soap Box Race in discesa presentata da Kustom Weekend Organization. E poi…un mare infinito di moto che si estendevano a perdita d’occhio creando abbaglianti riflessi cromati. Tutto contornato da stand di vendors per shopping di vario genere e proposte per pranzare e cenare in mezzo a motori americani, accessori originali e prodotti ad hoc.

Vogliamo parlare della sfilata di maggiolini e classici furgoni VW anni ’70? Non era possibile ammirare una meraviglia d’epoca che subito l’occhio aveva catturato i dettagli di un’altra. Woodstock, ecco cosa si respirava in quell’area della manifestazione. Come se non bastasse la vista per calarsi immediatamente nell’atmosfera, da dietro gli stand si levavano melodie intramontabili, dai Creedence Clearwater Revival a Janis Joplin, passando dai più moderni Blues Brothers agli inconfondibili The Knack di My Sharona. Il tutto condito dall’irresistibile profumo di carne alla griglia proveniente da barbecue di fortuna allestiti per pranzo sotto i tendoni privati dei Drag Team.

La gara si è svolta seguendo la formula drag racing americana: due vetture schierate sulla linea di partenza, burn out per mettere a temperatura le gomme e al semaforo verde, lancio sul quarto di miglio (402,33 metri). Ben sei le categorie in sfida per il titolo suddivise in base all’indice di velocità dichiarato: dai 14,00 secondi per la più lenta fino ai 7,00 secondi per la più veloce.

Certo, è sempre bello poter assistere alla gara direttamente dalla pista. I motori erano assordanti, le gomme fumavano, l’adrenalina era palpabile sia negli occhi dei piloti sia nei team che li accompagnavano, e tutti fissavano il semaforo nell’attesa dell’istante in cui sarebbe esplosa la magia. Si avvertiva a pelle la voglia di primeggiare, di staccare la frizione quel millesimo di secondo prima del proprio avversario e di bruciare l’asfalto fino alla vittoria.
Un agonismo vero vissuto però con ironia, come dimostrano il rombante bolide verde “Pistacchio” o il maggiolino brillantinato rosso sgargiante chiamato “Lady Marmalade”.

Ma anche in tribuna l’aria di festa era coinvolgente, tanto quanto tutto l’insieme della manifestazione. Non c’era il preferito, colui da tifare, c’era il divertimento, la curiosità e lo stupore ad ogni start. Tutto il pubblico sembrava far parte di un concerto in cui non si era spettatori, ma anzi, direttori d’orchestra.

La Hills Race ci lascia con la consapevolezza di un mondo fatto di sogni, di auto fatte di passione, di ragazzini di 12 anni (si, gareggiano anche loro!) che sicuramente guidano meglio di tanti adulti, ma soprattutto di gente semplice che riesce a fare cose incredibili.
Grazie Hills Race. All’anno prossimo.

Angela Forleo

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Photo by Davide Pagliano

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