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Confronto Alfa Romeo Giulietta Q.V. TCT- Volkswagen Golf GTI Performance

-Nuova Golf GTI“Un bel match senza esclusione di colpi”

Con il suo propulsore 1750 Turbo a benzina da 240 CV, in grado di garantire l’accelerazione 0-100 km/h in 6” netti e la velocità massima di 244 km/h, l’Alfa Romeo Giulietta Quadrifoglio Verde TCT “sfida a viso aperto” la Volkswagen Golf GTI Performance. Quest’ultima mette in campo un motore 2 litri a benzina turbocompresso, erogante 230 CV, accelera da 0 a 100 km/h in 6”4/10 e raggiunge 250 km/h di velocità massima. Ma la sfida tra queste sportive compatte del Segmento C, come vedremo, va ben oltre le pure performance.

Motore Alfa emozionante

Sarà il rombo che riporta alle GTA di un tempo, sarà una certa “cattiveria” nell’erogazione, fatto sta che il propulsore della Giulietta Quadrifoglio Verde emoziona molto anche chi è avvezzo a ben altre potenze. La risposta all’acceleratore è, infatti, prontissima indipendentemente dal regime e dalla marcia inserita, mentre selezionando il programma Dynamic del sistema Alfa D.N.A. è percepibile una certa “botta” del turbo che entusiasmerà i più appassionati. E poi, lasciatecelo dire, 240 CV erogati da un motore inferiore agli 1,8 litri (137 CV/litro) è un gran bell’andare. Riguardo la Volkswagen Golf GTI Performance, il suo propulsore è molto lineare nell’erogazione e, proprio per questo, non determina “impennate” dell’adrenalina a guidatore e passeggeri. In altre parole, la spinta c’è sempre, le emozioni un po’ meno.

Cambio: due approcci differenti

Riguardo la trasmissione, l’Alfa Romeo Giulietta Q.V. adotta esclusivamente il cambio Alfa TCT doppia frizione. Si tratta di un sistema molto celere nel salire di rapporto (leggermente meno in scalata), specialmente quando vi è inserito il settaggio Dynamic dell’Alfa D.N.A.. Inoltre, tra le sue innumerevoli doti, l’Alfa TCT ha una funzione manuale che esclude i passaggi di marcia automatici. Per quanto concerne la Golf GTI Performance, di serie vi è un classicissimo cambio manuale a 6 rapporti. Quest’ultimo è caratterizzato da innesti brevi, secchi e nel contempo morbidi ed è capace di restituire un piacere di guida che nemmeno il più veloce tra i cambi a doppia frizione riesce a eguagliare, nonostante la velocità di esecuzione inarrivabile di tali sistemi.

Sospensioni raffinate per la Golf

Per quanto concerne le sospensioni, l’Alfa Giulietta presenta un layout McPherson evoluto che tuttavia non raggiunge i livelli del quadrilatero alto della progenitrice 147, in termini di precisione di movimento della ruota, rapidità di risposta, nonché costanza degli angoli caratteristici lungo l’intero arco di scuotimento e in frenata. Posteriormente, invece, la berlina compatta milanese conta su un retrotreno a due bracci con regolazione separata di convergenza e campanatura che, in virtù della costruzione in alluminio, riduce il peso. La Golf GTI ha anch’essa il McPherson anteriormente (come da sempre), mentre posteriormente vanta un multilink a quattro bracci più avanzato rispetto al layout dell’Alfa. Come se non bastasse, a richiesta vi è la regolazione elettronica adattiva dell’assetto DCC. In pratica, il sistema regola elettronicamente le valvole degli ammortizzatori e dispone di tre programmi selezionabili dal pilota: Comfort, Normal e Sport. Tornando a trattare della Giulietta Quadrifoglio Verde, purtroppo essa non dispone nemmeno a richiesta della regolazione elettronica relativa alle sospensioni (optional, invece, sulla meno costosa MiTo Q.V.).

Nelle curve la Giulietta si difende bene

Scendendo in pista con il sistema Alfa D.N.A. settato in Normal, la Giulietta Quadrifoglio Verde manifesta un sensibile sottosterzo negli inserimenti in curva, cui seguitano “tagli di potenza” da parte dell’ESP piuttosto marcati. Nulla di preoccupante, si badi bene, tuttavia è molto meglio inserire la modalità Dynamic. A quel punto entra in funzione l’Electronic Q2, un sistema che simula la presenza del differenziale autobloccante (riuscendoci molto bene), mentre lo sterzo acquisisce maggiore carico, gli interventi di ASR ed ESP sono ridotti “al minimo sindacale” e si inserisce il sistema pre fill (che prepara i freni alle staccate al limite). Certo è che su quest’Alfa Romeo sospensioni un po’ meno tarate sul morbido non guasterebbero, ma il quadro dinamico complessivo rimane soddisfacente, cui contribuisce lo sterzo preciso e diretto. La Golf GTI Performance per parte sua mostra un certo sottosterzo a inizio curva, ma in compenso è decisamente meno incline della Giulietta a fenomeni di rollio e beccheggio per via del DCC opzionale (presente sull’esemplare provato). Inoltre, la tedesca raggiunge la condizione di appoggio più velocemente della rivale, rispetto alla quale però ha uno sterzo con minore feedback. Riassumendo, in questo confronto giocato tutto sul piano dinamico e delle prestazioni, l’Alfa Romeo Giulietta Quadrifoglio Verde e la Volkswagen Golf GTI Performance risultano sostanzialmente pari. Rimane il fatto che trent’anni fa l’AlfaSud 1.5 Quadrifoglio Verde “stracciava” la coeva Golf GTI 1.8 in termini di tenuta di strada, stabilità e maneggevolezza. Erano proprio altri tempi.

Gian Marco Barzan

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