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Asia centrale: quelle auto usate di marchi giapponesi, radioattive a causa del disastro nucleare di Fukushima

alvise_asia_centraleIl disastro nucleare della centrale di Fukushima, conseguente al terremoto e al successivo tsunami che si verificò nel 2012, ha esteso i suoi effetti anche sulle automobili costruite in Giappone e poi esportate.

Nella città di Bishkek, capitale dello stato del Kyrgyzstan, un totale di 70 automobili importate dal Giappone sono state bloccate negli ultimi giorni dalle autorità per livelli di radioattività eccessivi rispetto al normale. Le autorità vigilanti non hanno dichiarato il valore esatto ed è probabile che questo possa variare tra un’auto e l’altra.

Negli ultimi anni numerosi stock di vetture usate provenienti dal Paese del Sol Levante sono state esaminate da una commissione del Dipartimento della Salute della capitale e, grazie a un accordo con Tokio, rispedite indietro in caso di potenziale pericolosità. A causa del fatto, tuttavia, che i controlli sono stati eseguiti a campione, è probabile che molte automobili vendute qui siano classificabili come pericolose senza che i loro proprietari lo sappiano.

La situazione creatasi negli ultimi giorni, tuttavia, è problematica: il livello di radioattività riscontrato nelle vetture sequestrate è talmente elevato che Kyrgyzstan non sono riuscite a organizzare il loro rientro in patria. “Queste auto sono troppo radioattive. Né il Giappone né, tantomeno, la Cina le vorrebbero – ha dichiarato alla stampa Tolo Isakov, Direttore del Dipartimento della Salute di Bishkek. Le vetture sono state, temporaneamente, messe in quarantena ma le autorità non sanno cosa fare per risolvere definitivamente il problema della loro pericolosa presenza.

L’importazione di auto usate dal Giappone è un grande business per le ex Repubbliche sovietiche e i Paesi dell’Asia Centrale. A Vladivostok, ad esempio, il 50% delle auto circolanti sono vetture giapponesi con guida a destra importate.

Proprio qui, lo scorso gennaio, un carico di oltre 130 macchine è stato bloccato nel porto e rispedito al mittente. La Russia è riuscita a limitare i danni di questo fenomeno grazie a normative sui controlli molto più stringenti. La prassi è differente nei piccoli Paesi del centro del Continente, dove queste auto sfuggono ai controlli perché vengono dotate di targhe dei Paesi limitrofi, che le rendono, di fatto” invisibili ai controlli.

Seno Alvise

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