MotorAge New Generation

Il Cherokee si da’ arie da gran(de)

38-IMG_7226LE PROVE di Gianni Montani

 LA STORIA La quinta generazione del Cherokee, pur essendo stata completamente riprogettata, non tradisce lo spirito d’avventura che tredici anni fa aveva suggerito il nome e le forme, mediando tra una carrozzeria virile e molto americana presente nelle precedenti generazioni con la sensibilità stilistica europea o, meglio ancora italiana.

LO STILE Il “tocco d’artista racchiuso nel nuovo Cherokee è dato dal fatto che, pur essendo senza ombra di dubbio uno Sport Utility Vehicle americano costruito nello stabilimento Jeep di Toledo nell’Ohio, il suo DNA è italiano; infatti il pianale “Compact US Wide” su cui poggia la vettura, non è altro se non un’evoluzione di quello utilizzato dall’Alfa Romeo Giulietta. Stilisticamente il nuovo Cherokee ha abbandonato le forme squadrate delle generazioni precedenti a favore di una linea più dolce, meno esasperata e più glamour, in cui però sopravvive la classica simbologia Jeep nelle calandra annegata nel frontale, dove compaiono le sette feritoie iconiche attraversate orizzontalmente da uno spigolo che detta le linee dell’intera vettura. Il cofano spiovente, si raccorda al tetto che scende dolcemente verso il portellone dando slancio alla coda, ma limitando in parte la visibilità attraverso il lunotto posteriore.

 L’ABITACOLO Sono stati previsti due livelli di arredamento: quello base denominato Longitude e quello più ricco Limited, a cui se ne aggiunge un altro denominato Trailhawk 3.2 che incarna il massimo del DNA fuoristradistico del marchio Jeep. Qualunque sia l’allestimento scelto, l’automobilista vivrà sempre in un ambiente imperniato su eleganza, raffinatezza e comfort, dove è evidente l’attento studio ergonomico dei sedili e dei dispositivi in modo da facilitare la vita a bordo del guidatore e dei suoi accompagnatori. La plancia è un piccolo capolavoro tecnologico e di design sia per l’accattivante forma trapezoidale, sia perché integra al centro il display touch screen da 8,4 pollici che consente di controllare, tramite il sofisticato sistema di infotainment Uconnet Harman, buona parte delle funzione compresa la climatizzazione. L’unico appunto che si può fare riguarda il volante, una vera e propria centrale elettronica di comando con 22 dispositivi, troppi per non creare in chi guida qualche momento di confusione. Il nuovo Cherokee lungo 4,824 metri ha consentito di ricavare un vano bagagli la cui capacità è di 412 litri con tutti i sedili in posizione, che diventano 1267 ribaltando gli schienali dei sedili dietro.

 LE MOTORIZZAZIONI I contenuti tecnici vedono in primo piano le motorizzazioni a gasolio di due litri con due diverse potenze: 140 CV che equipaggia la entry level che può essere dotata sia con la sola trazione anteriore sia con quella interale Active Drive 1 e cambio manuale a sei marce e 170 CV con sistema di trazione integrale Active Drive 2 e cambio meccanico a sei marce o, in alternativa, automatico ZF a nove marce. A questi motori se ne aggiunge uno a benzina a sei cilindri a V di 3.2 litri con 272 CV di derivazione americana, abbinato di serie al un cambio automatico a nove marce, in grado di far viaggiare il nuovo Cherokee alla velocità di 206 km/h, ma con consumi improponibili da noi: 10 litri per 100 chilometri.

LA STRADA Quello che colpisce immediatamente è la notevole stabilità anche nella guida brillante; un grande progresso rispetto alle precedenti generazioni Jeep progettate negli Stati Uniti; ottimo lavoro degli ingegneri italiani, secondi a nessuno, quando si tratta di tenere in strada un’auto dal peso di 1450 chilogrammi. Il Cherokee motorizzato a gasolio con 170 cavalli di potenza si guida come una bicicletta, l’abitacolo è perfettamente insonorizzato e la potenza è tutta subito disponibile grazie a una robusta coppia motrice. Lo sterzo è preciso e le sospensioni sono ben tarate, il rollio quasi impercettibile in settaggio Sport, mentre lo sterzo elettrico assicura la giusta precisione di guida. Quando il fondo stradale diventa impossibile mettendo a dura prova gomme e molle, nessun problema: le nuove sospensioni a ruote indipendenti “digeriscono” facilmente il fondo stradale più disastrato. In fuoristrada poi, la trazione integrale Active Drive 2 con i suoi riduttori pensa a togliere l’automobilista dagli eventuali guai .

 LA TECNICA
– motore: a gasolio, 4 cilindri, turbocompresso, common rail, 1956 cc, 170 CV a 4000 giri/minuto, 350 Nm a 1750 giri/minuto
– emissioni CO2: 154 g/km
– trazione: 4×4
– cambio: meccanico 6 marce
– sterzo: elettrico a pignone e cremagliera
– sospensioni: anteriori McPherson, posteriori a quattro punti d’attacco
– freni: anteriori a disco autoventilanti, posteriori a disco pieno
– peso: 2450 kg
– capacità vano bagagli: da 412 a 1267 litri
– misure: lunghezza 4,614 m, larghezza 1,859 m, altezza 1,697 m; passo 2,719 m
– accelerazione 0 – 100 km/h: 10”3/10
– velocità massima: 192 km/h
– consumo combinato: 5,8 l/100 km
– prezzo: da 45.000 euro

 Gianni Montani

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