Audi S1-S1 Sportback: All’altezza del nome
Declinata nelle versioni tre porte e Sportback, la Audi S1 riprende il nome della leggendaria auto che ha dominato il Mondiale Rally negli Anni 80. Non si tratta certo di una semplice “operazione nostalgia”, poiché l’ultima nata condivide con la S1 originaria alcuni concetti. È il caso della trazione integrale permanente quattro, ovviamente rivoluzionata rispetto a 30 anni fa, al pari delle alte prestazioni ben coadiuvate dall’assetto agile e sicuro. Quanto alla fascia di mercato, la nuova Audi S1 si inserisce nel segmento B premium, andando a sfidare la Mini Cooper S (192 CV), in attesa dell’imminente Mini John Cooper Works, entrambe però a trazione anteriore.
Dettagli distintivi
Per quanto concerne lo stile, a nostro personale avviso la S1 Sportback è più gradevole ed equilibrata rispetto alla versione 3 porte. Questione di gusti, s’intende, ma a mettere tutti d’accordo è la sportività sobria nella più pura tradizione delle Audi S. In altre parole, appaiono poche e mirate differenze rispetto alla normale Audi A1, da cui la S1 deriva, e riguardano principalmente la calandra single frame in grigio platino, gli specifici cerchi in lega 7,5JX17 a 5 razze parallele, i paraurti sportivi e i doppi terminali di scarico a sezione ovale. Non mancano, infine, gli specchietti retrovisori in look alluminio (dettaglio inaugurato nel 1995 dall’Audi S8). A richiesta vi è il Pacchetto look quattro per esterni composto da cerchi in lega a 5 razze 7,5J x18, logo quattro laterale, paraurti con labbro dello spoiler anteriore in look alluminio, pinze freno rosse con logo S1, proiettori xeno plus con inserto rosso e spoiler al tetto.
Interni coerenti
Anche l’abitacolo è caratterizzato da un certo understatement; tra gli aspetti principali figurano il “cielo” color nero, nonché il volante sportivo a 3 razze multifunzionale con cuciture in contrasto e logo S1. A richiesta, il Pacchetto look quattro per interni che si compone di consolle centrale a scelta (in nero, rosso o giallo lucido), sedili sportivi S in pelle Nappa con coprischienali con logo quattro e volante multifunzionale in pelle a 3 razze appiattito nella parte inferiore.
Oltre 230 CV per emozionare
La Audi S1 è caratterizzata dal motore 2.0 TFSI a iniezione diretta di benzina, sovralimentato mediante un turbocompressore, erogante 231 CV di potenza massima e un picco di coppia pari a 370 Nm. Tale due litri permette alla S1 e alla S1 Sportback di accelerare da 0 a 100 km/h rispettivamente in 5”8/10 e 5”9/10, a fronte della velocità massima di 250 km/h. In media il TFSI, dalle sonorità sportive, consuma solo 7,0 litri di carburante ogni 100 km, corrispondenti a 162 g/km di CO2 (Sportback: 7,1 litri e 166 g/km).
Trazione integrale quattro
Come per tutte le versioni Audi S, anche la S1 adotta la trazione integrale permanente quattro. “Cuore” di tale sistema è la frizione idraulica a lamelle collocata sull’asse posteriore. L’apposito software di regolazione è calibrato in modo assai dinamico, mentre il bloccaggio trasversale con torque vectoring perfezionato è una delle funzioni del programma elettronico di stabilizzazione ESC. Sempre in argomento trasmissione, appare curioso che sia la versione a 3 porte che la Sportback a 5 della S1 vengano proposte esclusivamente con cambio manuale a 6 rapporti; francamente era auspicabile l’S-tronic a doppia frizione come optional. Dal canto suo il telaio è stato ampiamente rielaborato, come si evince soprattutto dalla struttura a quattro bracci del retrotreno. Layout che rimpiazza il convenzionale schema a bracci interconnessi della normale Audi A1, consentendo un recupero di camber in curva decisamente migliore. Inoltre, a completare il quadro dinamico di assoluta eccellenza vi sono il nuovo servosterzo elettromeccanico (con supporti oscillanti modificati) e gli ammortizzatori regolabili elettronicamente. Concludendo, il lancio commerciale della Audi S1 è previsto per il prossimo maggio, mentre i prezzi chiavi in mano sono di 31.300 € per la versione a 3 porte e di 31.980 € per la Sportback; valori tutto sommato concorrenziali.
Gianmarco Barzan
10/04/2014 – 15:43
