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Maserati Alfieri – Prove stilistiche di futuro

 Al Salone di Ginevra la Maserati espone l’Alfieri, una concept car 2+2 che celebra il centesimo anniversario del Marchio.

Si tratta di un prototipo completamente funzionante, caratterizzato dal design straordinario che anticipa i tratti stilistici futuri del Tridente. L’Alfieri porta il nome del più eminente tra i fratelli Maserati, il talentuoso ingegnere meccanico che fondò le Officine Alfieri Maserati, a Bologna, cento anni fa. In questo modo la concept car del Tridente segna l’anello di congiunzione tra il passato e il futuro della Maserati.

 Disegnata in Casa

L’Alfieri è stata creata da un gruppo di valorosi giovani designer, sotto la direzione di Marco Tencone presso il Centro Stile Maserati di Torino, con la supervisione di Lorenzo Ramaciotti. Ramaciotti, lo ricordiamo, ha curato lo stile delle ultime due generazioni di Quattroporte, ovvero quella del 2003 in qualità di Responsabile Design Pininfarina, nonché l’attuale come Responsabile del Centro Stile Maserati. Sua è anche la supervisione per Ghibli e il futuro Levante.

 Nel solco della tradizione

La concept car del Tridente è un’elegante 2+2 all’italiana, ovvero l’erede ideale di Maserati leggendarie che rispondono ai nomi di 3500GT, 5000GT e Indy. Le sue proporzioni potrebbero anticipare una futura Gran Sport, tant’ è che la vettura è stata concepita, progettata e creata con un approccio assolutamente realistico. Il processo di design dell’Alfieri ha avuto inizio nell’estate 2013, quando agli stilisti della Casa di Modena è stato dato l’input di creare da zero una concept per festeggiare il centenario Maserati.

 Cenni al passato

Nel delineare l’Alfieri, una fonte d’ispirazione per i designer è stata la Maserati A6 GCS-53, nata nel lontanissimo 1953. Fu l’ultima auto disegnata dall’allora Carrozzeria Pinin Farina su un modello Maserati, prima del ritorno nel primo decennio del ventunesimo secolo con la Quattroporte e la GranTurismo. La A6 GCS-53 era semplicemente mozzafiato per proporzioni e peculiarità estetiche: il minuscolo abitacolo quasi posato sulle ruote posteriori, il cofano “infinito” e i lunghi parafanghi dalle curve pronunciate erano eloquenti in tal senso. Stilemi che tornano in parte sull’Alfieri, la cui linea prende vita dal frontale lungo e basso, si estende nella fiancata filante e “muscolosa”, culminando nella zona posteriore il cui lunotto richiama lo stile del 3200 GT.

Più in dettaglio, la calandra integra delle alette verticali concave che sembrano come sospese nell’aria. Le luci diurne a LED DRL, invece, sono collegate da una brillante linea decorativa con un elemento stilistico al centro, mentre i proiettori denotano parecchia aggressività. Questi ultimi, infatti, si compongono di LED al bi-xeno con una caratteristica “ciglia” all’interno. Lo stesso elemento decorativo viene ripetuto nei doppi terminali di scarico che ben si amalgamano con lo stile del “Lato B”, dominato dalle luci tridimensionali con particolari rossi esterni e un gruppo centrale bianco all’interno. La loro forma segue armoniosamente la spalla posteriore dell’auto e, in combinazione con i condotti dell’aria sottostanti, da origine a un’impressionante posteriore in puro stile racing.

Raffinati dettagli

I designer dell’Alfieri hanno creato una forma aerodinamica senza incisioni, che integra con eleganza elementi decorativi unici, tra cui i rinnovati condotti dell’aria tripli sui parafanghi laterali. I cerchi, progettati su misura, sono forgiati da un unico elemento in alluminio e hanno un diametro di 21” anteriormente e di 20” posteriormente. Molto evocativi i raggi; un omaggio alle classiche ruote degli Anni 50.

Quanto al colore della carrozzeria, la scelta è caduta su una tinta metallizzata liquida denominata “Steel Flair”. Secondo i designer Maserati, “è come un velo metallico su un corpo nudo”. Il Maserati Blue è, invece, il colore riguardante diversi aspetti tra cui le pinze dei freni, i raggi delle ruote e il diffusore d’aria posteriore.

Abitacolo minimalista

Negli interni da 2+2 posti, semplicità e minimalismo rappresentano i criteri che hanno ispirato i designer. La plancia sospesa si rifà concettualmente a quella della Maserati 5000 GT. Mentre il cockpit dal design pulito e ordinato a due tonalità dispone di uno schermo TFT. Gli inserti nei profili dei sedili, la leva del cambio e l’orologio ovale Maserati sulla consolle sono realizzati in un unico pezzo in alluminio fresato. Degni di nota  i rivestimenti in pelle anilina Poltrona Frau, riguardanti i sedili, la plancia e la consolle centrale.

 DNA sportivo

L’Alfieri si basa sul telaio della Maserati GranTurismo MC Stradale, con passo più corto di 24 centimetri. Le proporzioni sono da vera supercar, poiché la vettura è lunga 4.590 mm, larga 1.930, alta 1.280 mm ed ha un passo pari a 2.700 mm. Sotto l’elegante scocca si nasconde la piattaforma cambio-differenziale della Maserati GranTurismo. Il propulsore è il V8 aspirato da 4,7 litri realizzato a Maranello, erogante 460 CV a 7.000 giri/min. e 520 Nm a 4.750 giri/min.. Grazie alla speciale configurazione degli scarichi, il raffinato V8 si esibisce in un rombo mozzafiato che ricorda le Ghibli e Bora di un tempo.

Il cambio a sei marce elettroattuato (MC Shift) è collocato in blocco al retrotreno. Questo contribuisce a un’ottimale distribuzione dei pesi tra i due assali (con leggera predominanza al posteriore). Infine, un’eventuale versione di regolare produzione dell’Alfieri potrebbe basarsi sulla piattaforma delle attuali Quattroporte e Ghibli. In questo modo si unirebbero il comportamento da sportiva di razza con le imprescindibili sinergie di gruppo. Quanto al luogo di produzione (eventuale, lo sottolineiamo) ci piace pensare alla storica sede Maserati di Modena.

 Gianmarco Barzan
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