Particolari inconfondibili – La osservi e ti accorgi che è la Mini di sempre, pur con diverse soluzioni inedite. A esempio, i gruppi ottici disegnati ex novo, nonché le luci diurne a LED a forma di anello e indicatore di direzione separato. Lo sviluppo evolutivo del design esterno è coerente con il linguaggio formale del Marchio, ragion per cui si evidenziano stilemi classici come la calandra del radiatore esagonale, i gruppi ottici e le luci posteriori con grossa cornice cromata. Il tutto amalgamato con l’inedita interpretazione dell’indicatore laterale di direzione e della fascia nera che avvolge la carrozzeria senza soluzione di continuità.
Al momento le tinte esterne sono cinque, con tetto in colore di contrasto opzionale senza sovrapprezzo.
Motori sportivi – Quanto ai propulsori a benzina, la nuova Mini Cooper porta al debutto la unità 3 cilindri 1.499 cc, con tecnologia Mini TwinPower Turbo. Questa prevede turbocompressore, iniezione diretta di benzina, comando valvole variabile e regolazione variabile degli alberi a camme. La potenza massima è di 136 CV da 4.500 a 6.000 giri/min., consentendo l’accelerazione 0-100 km/h in 7”9/10 con cambio manuale e in 7”8/10 con l’automatico.
Non manca una motorizzazione diesel, destinata alla Mini Cooper D e che verte sul tre cilindri, 1.496 cc e turbocompressore a geometria variabile. La potenza massima raggiunge 116 CV a 4.000 giri/min., mentre lo scatto da 0 a 100 km/h dice 9”2/10 sia con il cambio manuale sia con l’automatico.
Ci sarebbe ancora molto da descrivere della nuova Mini, compresa la rinnovata sospensione posteriore a tre bracci e mezzo (unica nella propria categoria). Promettiamo che lo faremo presto, dopo aver messo le mani sul volante e aver provato ancora una volta quel “Go kart feeling” unico, inimitabile e in costante evoluzione dal 1959 a oggi.
Gianmarco Barzan
18/11/2013 – 19:56