Nuova Mini: Nel segno della continuità
Oxford, debutta la terza generazione della Mini: l’attesissima. Rispetto all’edizione precedente, aumenta la lunghezza di 98 mm, la larghezza di 44 e l’altezza di 7 mm, mentre lo stile è stato rinnovato ma senza alcun minimo stravolgimento. All’interno, l’abitabilità è favorita per tutti i quattro posti; in particolare si segnala la superficie di seduta allungata (+ 23 mm) del divanetto posteriore. La capacità del bagagliaio è aumentata di 51 litri, raggiungendo un massimo pari a 211.
Particolari inconfondibili – La osservi e ti accorgi che è la Mini di sempre, pur con diverse soluzioni inedite. A esempio, i gruppi ottici disegnati ex novo, nonché le luci diurne a LED a forma di anello e indicatore di direzione separato. Lo sviluppo evolutivo del design esterno è coerente con il linguaggio formale del Marchio, ragion per cui si evidenziano stilemi classici come la calandra del radiatore esagonale, i gruppi ottici e le luci posteriori con grossa cornice cromata. Il tutto amalgamato con l’inedita interpretazione dell’indicatore laterale di direzione e della fascia nera che avvolge la carrozzeria senza soluzione di continuità.
Al momento le tinte esterne sono cinque, con tetto in colore di contrasto opzionale senza sovrapprezzo.
Un piccolo grande cambiamento – La strumentazione con tachimetro e contagiri non è più collocata al centro (qui vi è un display a LED) al centro. Una soluzione forse pratica, forse no, dipende dai gusti, ma che tuttavia potrebbe destare qualche nostalgia. Però, da tradizione Mini, il complesso è studiato attentamente, aun livello superiore per la categoria, compresa la leva del cambio automatico opzionale che, per quanto concerne la funzionalità manuale, deve essere tirata per salire di rapporto e spinta per scalare.
Motori sportivi – Quanto ai propulsori a benzina, la nuova Mini Cooper porta al debutto la unità 3 cilindri 1.499 cc, con tecnologia Mini TwinPower Turbo. Questa prevede turbocompressore, iniezione diretta di benzina, comando valvole variabile e regolazione variabile degli alberi a camme. La potenza massima è di 136 CV da 4.500 a 6.000 giri/min., consentendo l’accelerazione 0-100 km/h in 7”9/10 con cambio manuale e in 7”8/10 con l’automatico.
Il top di gamma è la Mini Cooper S. Per una volta si è detto addio al downsizing, passando dai 1.598 cc del propulsore precedente agli attuali 1.998. Anche in questo caso viene confermata la tecnologia Mini TwinPower Turbo che, assieme alla generosa cilindrata, permette di erogare 192 CV di potenza massima da 4.700 a 6.000 giri/min. Quanto basta per lo scatto da 0 a 100 km/h in 6”8/10 (un decimo in meno con il cambio automatico).
Non manca una motorizzazione diesel, destinata alla Mini Cooper D e che verte sul tre cilindri, 1.496 cc e turbocompressore a geometria variabile. La potenza massima raggiunge 116 CV a 4.000 giri/min., mentre lo scatto da 0 a 100 km/h dice 9”2/10 sia con il cambio manuale sia con l’automatico.
Ci sarebbe ancora molto da descrivere della nuova Mini, compresa la rinnovata sospensione posteriore a tre bracci e mezzo (unica nella propria categoria). Promettiamo che lo faremo presto, dopo aver messo le mani sul volante e aver provato ancora una volta quel “Go kart feeling” unico, inimitabile e in costante evoluzione dal 1959 a oggi.
Gianmarco Barzan
18/11/2013 – 19:56