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GP D’Australia

  La Honda fa male i conti e per Lorenzo il Mondiale è riaperto

 A causa di un problema agli pneumatici, ai piloti è stato imposto un “pit-stop” obbligatorio per cambiare moto. Marquez, mal consigliato dai box, salta la sosta e viene squalificato. Ora il distacco da Jorge è di soli 18 punti.

 In Formula 1 si era verificato un pasticcio simile nel 2005, quando, sul circuito d’Indianapolis, gli spettatori furono costretti ad assistere al ritiro di tutte le monoposto gommate Michelin al termine del giro di ricognizione. Risultato? Corsero quel Gran Premio solo le sei vetture che montavano le Bridgestone: Ferrari, Jordan e Minardi. A Philipp Island è andata diversamente, certo, ma solo perché si è in regime di monogomma; in ogni caso la gara, per quanto spettacolare, è stata gestita malissimo dagli organizzatori.

 Flag to flag – In pratica alla Bridgestone si sono accorti che i pneumatici in dotazione si deterioravano in maniera anomala rischiando di causare pericolosi incidenti e l’hanno segnalato alla direzione gara. L’iniziale scelta di ridurre da 27 a 26 e infine a 19 il numero giri, è stata poi ulteriormente rettificata con l’introduzione del cosiddetto flag to flag: fra il nono e il decimo giro tutti dovevano rientrare per cambiare moto. I passaggi, rapidissimi e spettacolari, non senza qualche rischio per i meccanici che si vedevano arrivare la moto praticamente addosso a velocità sostenuta, mentre il pilota era già quasi sceso per salire sull’altra, sono stati tutti corretti.
Tutti tranne uno: al decimo giro, infatti, mentre Lorenzo è rientrato nei box, Marquez ha proseguito su suggerimento del suo Team. E al rientro in pista dopo la sosta, il “rookie” della MotoGP si è catapultato in pista sparato, arrivando a toccarsi con Jorge. Episodi a parte, come da regolamento, a Marquez è stata esposta la bandiera nera, un provvedimento che ha inevitabilmente riaperto il Mondiale.

 Rossi: passo indietro – Difficile giudicare positivamente il podio di Valentino, che ha recriminato (anche se la Yamaha non ha presentato ricorso) per un’infrazione commessa da Pedrosa all’uscita dai box. La penalizzazione inflitta allo spagnolo, infatti, che gli imponeva di lasciare una posizione al pilota alle sue spalle, non è stata eseguita: Dani ha fatto passare il suo compagno di squadra che, in realtà, non avrebbe più dovuto essere in pista. Cavilli regolamentari a parte, sarebbe stato difficile per il povero pilota della Honda fermarsi ad aspettare Rossi, già staccato di parecchi secondi… In ogni caso, il pesarese ha fatto un passo indietro rispetto alla Malesia, trovandosi a lottare ancora con Crutchlow e Bautista e ancora troppo lontano dai primi tre.

 Può gioire, invece, Lorenzo, come sempre impeccabile dal primo giro all’ultimo. Nessuna recriminazione sul contatto con Marc e qualche speranza in più per il mondiale che ha ancora 50 punti in palio. “Per noi 25 punti recuperati sono fondamentali per continuare a crederci. Passiamo dal 2% di possibilità al 20-30% per il titolo”, ha dichiarato Jorge. “L’unica cosa che dobbiamo fare è provare a vincere in entrambe le gare che restano e vedere cosa succede”. L’appuntamento è fra una settimana a Motegi, in Giappone.

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