Al recente evento Mini Design@Home, tenutosi a Monaco di Baviera, la Casa di Oxford ha presentato, su un ologramma virtuale in 3D, il prototipo Mini Vision. Si tratta di un saggio sui diversi elementi estetici Mini del futuro, che molto probabilmente verranno utilizzati per la terza generazione dell’utilitaria inglese. Vettura, quest’ultima, attesa a novembre.
Classico e nuovo si amalgamano – Il design della Mini Vision attinge a piene mani dal passato del Marchio, unendo le caratteristiche e i valori Mini con le innovazioni estetiche e tecniche orientate al futuro. Analizzando gli aspetti principali, la griglia esagonale del radiatore si ispira al modello originario del 1959, mentre i fari circolari ricordano degli occhi e si sposano perfettamente con le forme tondeggianti tipiche del modello. Rimanendo in argomento, i suddetti gruppi ottici dispongono di luci ellittiche full LED; l’anello creato dal loro margine esterno emette una luce costante che serve per la guida diurna. Inoltre, tra le caratteristiche più evidenti del Marchio Mini vi è la chiara demarcazione tra tetto, finestratura e corpo vettura che trovano nella Vision l’ennesima interpretazione. Ulteriori elementi inconfondibili sono la striscia cromata che corre intorno alla linea di cintura, il classico indicatore laterale e la banda nera che incornicia il margine inferiore della vettura. Questi tre elementi distintivi si presentano su Mini Vision come una unità fluida e interconnessa, ripresa dall’innovativo materiale “organo metal” per gli inserti della carrozzeria che contrastano piacevolmente con la tinta Glamorous Gold. L’”organo metal”, estremamente plasmabile ma anche molto resistente, viene prodotto pressando differenti fibre in un composito. Conseguentemente, i suoi fogli si presentano come la trama di un tessuto. Nella parte posteriore le “spalle muscolose” donano alla Mini Vision proporzioni estremamente sportive e compatte. Anche in questo caso è evidente il richiamo alla tradizione del modello inglese.
Flussi benefici – L’aerodinamica gioca un ruolo di primissimo piano nelle idee concettuali di base della Mini Vision. La carrozzeria è frutto di un accurato studio sui flussi d’aria intorno alle arcate delle ruote anteriori, cerchioni e specchietti retrovisori, mentre lo spoiler integrato sul tetto incanala i flussi stessi. In sintesi quanto ci vuole per ottimizzare i consumi, assecondando anche la stabilità di marcia.
Interni vivaci – L’abitacolo della Mini Vision sfoggia uno stile sgargiante, oltreché evidenti concetti di flessibilità e funzionalità. L’idea, fondamentale per la Mini fin dalle sue origini, era di riproporre il massimo comfort a fronte di minime dimensioni esterne. Obiettivo raggiunto da aspetti come la console centrale “galleggiante” che libera parecchio spazio, al pari del “binario” cromato che separa i due sedili anteriori. Degne di nota pure le “straps” in tessuto elastico all’interno delle portiere che, oltre ad essere disposte come le strisce della bandiera britannica, sono progettate per riporvi una rivista, piuttosto che un telefonino o una bibita. Infine, si ritrovano le finiture in “organo metal” come avviene per la carrozzeria, mentre i sedili hanno un tessuto blu scuro che richiama gli abiti di alta sartoria. Insomma, sulla Vision la britishness è più viva che mai, tra un elemento moderno e l’altro. Inoltre, si percepisce chiaramente un ritorno alle origini dell’utilitaria inglese per eccellenza secondo la filosofia “piccola fuori, grande dentro”. Proprio per questo, è facile ipotizzare che la terza generazione della Mini sarà decisamente allineata allo spirito della prima edizione, “vissuta” dal 1959 al 2000.
Gianmarco Barzan
28/08/2013 – 17:57