MotorAge New Generation

Mitsubishi Outlander Phev

 Arriva la variante ibrida.

 Mitsubishi prosegue lo sviluppo nel campo delle tecnologie pulite ed efficienti, così per il mercato europeo presenta a Ginevra la nuova Outlander Phev, ibrida che affiancherà le già presenti varianti a benzina e gasolio del rinnovato SUV giapponese.

 Nella tecnologia ibrida della Mitsubishi Outlander PHEV sono protagonisti due motori elettrici da 80 CV ciascuno, uno sull’asse anteriore e uno dedicato al muoversi dellasse posteriore; il team propulsivo conta poi di un motore a benzina 2.0 litri (ma che muove solo l’asse anteriore). Questo permette di avere sempre a disposizione un raffinato sistema di trazione integrale Twin Motor 4WD S-AWC, così da farne un’ibrida europea dotata di trazione integrale permanente.
Dalla Casa dei tre diamanti hanno già anticipato i dati sull’autonomia in elettrico che arriva sino a 52 km con emissioni a impatto “zero”.

Tre modalità – L’interazione tra i diversi propulsori avviene secondo tre modalità: EV Mode, Series Hybrid Mode e Parallel Hybrid Mode. Nella prima la vettura si muove esclusivamente elettrica.
La seconda modalità predispone il propulsore endotermico che si occupa di ricaricare le batterie o fornire energia per uno spunto in accelerazione mentre la modalità Parallel Hybrid è ideale per le alte velocità. Il motore a benzina fornisce così la spinta assistito da quello elettrico in caso di necessità di picchi di coppia. La Outlander PHEV inoltre è dotata del recupero dell’energia in frenata, settabile su sei livelli attraverso dei comandi al volante.

 Autonomia totale di 880 km – I dati ufficiali di omologazione non sono ancora disponibili, ma Mitsubishi ha preannunciato un consumo medio globale di appena 1,9 l/100 km, con 44 g/km di CO2 secondo il ciclo europeo e una autonomia totale che dovrebbe sfiorare addirittura gli 880 km
E veniamo così al capitolo batterie che sono agli ioni di litio, collocate sotto al pianale dellabitacolo. Contano su una capacità di 12 kWh e lavorano ad una tensione di 300 Volt. La collocazione di questi accumulatori, tra laltro, ha permesso di mantenere un generoso volume di carico del portabagagli pari a 463 litri. Per ricaricarle si possono collegare alla rete elettrica, con tempi attorno alle quattro ore e mezza per una ricarica completa, oppure, in automatico, si ricaricano anche attraverso il sistema di recupero dellenergia in frenata e decelerazione.

E siamo ai prezzi – Pur non essendo stati ancora comunicati per l’Europa, possiamo farci un’idea prendendo come riferimento la gamma per il mercato giapponese che è già in commercio da un po’ e che viene proposta a partire da 2.984.000 yen (circa 24.900 euro al cambio attuale) grazie agli incentivi statali: insomma, quasi accettabile se troverà riscontro anche in Italia.

Marco Rocca
28/02/2013 – 18:05

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