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Mercato dell’auto: gennaio 2013 parte in retromarcia

 Le vendite di automobili nel primo mese del 2013 partono male: rispetto a gennaio 2012, il calo è stato del 17,6%, più grave del -16,6% dello stesso dato di gennaio 2011. Questo significa, per altro, che rispetto a due anni fa, il risultato del mese appena trascorso è ancora più negativo: -31,6%.

 Ancora una volta Jacques Bousquet, Presidente dell’UNRAE, l’Associazione delle Case automobilistiche estere in Italia, fa notare con incrollabile tenacia e perseveranza come questo sia dovuto all’insostenibile livello di pressione fiscale che grava sull’auto. E che fino a questo momento nessun soggetto nella campagna elettorale per il rinnovo del Parlamento abbia avanzato proposte per la soluzione del baratro in cui sta scivolando un settore così importante per l’economia italiana.

 Come cambia la struttura del mercato – L’analisi dei dati delle vendite indica che a causa della crisi, della minore disponibilità di liquidità e della forte pressione fiscale sulle auto di lusso gli italiani stanno modificando le intenzioni d’acquisto. Lo dimostrano i risultati molto buoni ottenuti da:

– City car e utilitarie
– Modelli con alimentazione a metano e GPL
– Vetture ibride

 Le auto Diesel, lo scorso mese, hanno coperto il 52% del totale del mercato (in calo del 21%) mentre le auto a benzina sono diminuite del 29% (da 37 al 32%). La quota di mercato delle auto a Gpl, a gennaio 2013, ha raggiunto il 9,8%, con un incremento dell’88% rispetto a gennaio 2012. Il metano, invece, è al 4,8%, +30% rispetto all’anno scorso. Le vetture ibride raddoppiano la loro presenza (+131%) e le elettriche, ancora confinate in una piccola nicchia, calano dallo 0,4 allo 0,3% (-42% sul confronto con il 2012).

 I risultati dei Gruppi

 L’Europa – Gruppo FIAT. Il lingotto realizza un gennaio molto negativo: se Fiat, con un 9%, è il marchio che realizza la migliore performance (negativa!), Alfa Romeo perde il 36%, Lancia il 29%, Jeep/Dodge il 15% portando a un risultato aggregato di -15%. I marchi Premium, naturalmente, soffrono molto: Maserati 54%, Ferrari -30%.

 Gruppo AUDI/VW – Audi cala del 13%, Volkswagen del 22%, Skoda del 21% e Seat del 15%. Male anche Porsche, con -30%, e Lamborghini (-30%).

 Gruppo PSA – Peugeot perde il 26%, Citroen quasi il 20%.

 Gruppo General Motors – al risultato molto negativo di Chevrolet (-29,52) fa da contraltare la stabilità di Opel, che a gennaio ha realizzato un +0,82%.

 Gruppo Daimler – Pur inseriti nel generale declino, sia Mercedes (-8,5%), sia Smart (-7%), riescono a contenere le perdite.

 Gruppo BMW: BMW segna un -10% ma Mini fa peggio con un -28%.

 Gruppo Jaguar/Land Rover – i due marchi premium britannici segnano risultati opposti. Jaguar scende del 17,6% e Land Rover, grazie agli ottimi risultati della Evoque, si mantiene su +1%.

 Nell’ambito degli altri marchi, Volvo scende del 22% e Ford precipita del 44%. Aston Martin, infine, fa +33%.

 L’Asia

 Gruppo Kia/Hyundai -: i due marchi coreani realizzano risultati contrastanti ma contribuiscono, nella media, al risultato positivo del Gruppo. Se, infatti, Kia cala del 12%, Hyundai cresce di un ottimo 30%.

 Gruppo Nissan – il risultato negativo di Nissan (-15%) viene ulteriormente aggravato dalla pessima performance di Infiniti, che segna un tonfo del 78%.

 Gruppo Toyota – il gigante giapponese scende del 18% ma il suo marchio di lusso Lexus affonda di oltre il 66%.

 Tra gli altri marchi giapponesi si segnala il -21% di Suzuki, -10% di Honda, il tonfo di Mitsubishi (-54%) e, finalmente, due straordinarie performance: Mazda porta a casa un +43% e Subaru +152%.

Alvise Seno
04/02/2013 – 12:31

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