MotorAge New Generation

Aston Martin DB9 MY 13

 Eleganza, sex appeal e potenza

 Caratterizzata da un inconfondibile stile british, la Aston Martin DB9 si presenta aggiornata nelle tradizionali versioni Coupé e Volante convertibile.

 Esteriormente spiccano le luci diurne a LED integrate nei fari, nonché una griglia frontale nettamente ispirata a quella della hypercar One 77. Nuove alcune possibilità di personalizzazione, che prevedono per esempio le appendici in fibra di carbonio e i cerchi extra serie.

 All’interno si “respira il profumo” di alto artigianato, tipico delle vetture di lusso inglesi, grazie alle finiture in pelle pregiata e all’alta qualità di montaggio come solamente le maestranze altamente specializzate riescono ad assicurare. Il tutto debitamente accompagnato da misurati tocchi high tech, leggasi pannelli e profili in alluminio. Inoltre, a richiesta sono disponibili i sedili con guscio in fibra di carbonio e Kevlar, secondo la configurazione 2+0 (l’umor britannico non si smentisce mai).

 “Cuore pulsante” della DB9 è la nuova generazione del propulsore V12 AM11 anteriore- centrale. Questa unità conta su modifiche al blocco motore, doppia fasatura variabile riguardo aspirazione e scarico, pompa della benzina di nuova generazione e camere di combustione ridisegnate. Conseguentemente, la potenza ammonta a 517 CV a 6.500 giri/min., mentre la coppia massima è di 620 Nm. a 5.500 giri/min..

 Degne di nota le prestazioni: l’accelerazione 0-100 km/h si compie in 4”6/10, mentre la velocità massima manca di un soffio la barriera dei 300 km/h, fermandosi a 295.
Per quanto concerne la trasmissione, la trazione è rigorosamente posteriore (con relativo albero in fibra di carbonio) e il cambio verte su un sistema robotizzato a sei velocità, collocato in blocco al retrotreno secondo lo schema Transaxle.

 Dal punto di vista dinamico, l’unione tra il “corpo” in alluminio e magnesio, le sospensioni a doppi triangoli sovrapposti, il succitato layout Transaxle e le poderose ruote da 20 pollici, fanno dell’Aston Martin DB9 un sicuro punto di riferimento nella propria categoria. Solamente lo sterzo, a nostro avviso, potrebbe essere più diretto. Stando a quanto dichiarato dalla Casa, infatti, occorrono tre giri completi da una parte all’altra. Ma considerando l’anima granturismo e il fascino della DB9 non si tratta certo di un problema.

Gianmarco Barzan
15/11/2012 – 11:34

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