MotorAge New Generation

800 multe al giorno

 Sì, avete letto bene, non all’anno o al mese: al giorno. A Paderno Dugnano, in Lombardia, come a San Teodoro, in Sardegna. Naturalmente tutto nella legalità, apparecchi controllati, rilevatori segnalati (ma se siete nel traffico…) coscienza burocratica a posto.

 Ma l’agguato programmato è ammesso da quell’altro tipo di coscienza, più importante, ed inoltre nulla turba le cervici degli amministratori?

 Se più di 800 veicoli al giorno superano un certo limite di velocità (80 km/h nel nostro caso, in un breve tratto di superstrada, rettilineo, dove altrove il limite è di 110 km/h) e non succedono mai incidenti imputabili a tale superamento, non sorge il dubbio che qualcosa non è nella logica? No, no; tutto è perfettamente a posto anche perché con quei milioncini di Euro all’anno si fanno tanti interventi utili alla comunità.

 Insomma “facciamo della carità coi soldi degli altri e ne siamo orgogliosi”. Probabilmente il giochino finirà per essere interrotto d’autorità, come è successo in altri casi analoghi; ad esempio per i famosi semafori di Segrate col “giallo-trabocchetto”. Anzi, a pensare male, proprio perché si sa che è allo studio un innalzamento del limite, l’amministrazione “spara a raffica” rastrellando il più possibile finché c’è tempo: l’apparecchio funziona come una mitragliatrice, coglie un’infrazione ogni pochi secondi, se consideriamo le ore di traffico. Tutto ciò quando è evidente la quasi totale disattenzione dell’amministrazione (non certo quella di Paderno Dugnano) alla manutenzione delle strade che l’automobilista trova piene di buche e sporche, con cartelli inverosimili sbiaditi, dimenticati e deformati, o con indicazioni fantasiose.

 Queste poi meritano un discorso a parte. Se, fuori dall’autostrada, trovate un cartello per la vostra destinazione e iniziate a seguirlo, esso scompare al bivio successivo; arrangiatevi. Poi, e qui ci si può anche divertire, leggete, se ci sono, i chilometri mancanti alla destinazione finale: essi diminuiscono, aumentano e poi diminuiscono e poi, per fortuna, scompaiono. Naturalmente c’è una ragione; molto spesso nuove strade, specialmente le tangenziali, allungano leggermente il tragitto ma lo rendono più veloce e sicuro. Però nessuno va a togliere o correggere i vecchi cartelli per adeguarli al nuovo tragitto. Tempo perso, perché l’automobilista se la cava lo stesso e poi ci sono i “navigatori”. Per chi se li può permettere e alla faccia dei motociclisti e dei ciclisti. Pretendere un adeguamento è un’assurda pignoleria? Può darsi, ma fate un giro in Trentino (senza andare all’estero) e vedrete cose differenti, senza esagerazioni, ma semplicemente realizzate nell’interesse del cittadino-automobilista, perché pare che questa sia la missione delle amministrazioni: non nuocere ma giovare.

fonte: Carlo Sidoli
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