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Mercato dell’auto: il conto di settembre

 Il mercato italiano dell’auto ha chiuso il mese di settembre in flessione del 25,7%. Sono stati immatricolati 109.178 veicoli contro i 147.021 del 2011. Dall’inizio dell’anno, ci sono state 1.090.627 immatricolazioni, il 20,5% in meno rispetto al 2011.

 Mentre l’UNRAE, l’associazione dei costruttori esteri in Italia, continua (inutilmente) a chiedere riforme del settore che allentino la pressione fiscale, divenuta insostenibile, Confcommercio, attraverso il suo Centro Studi, fa notare che la popolazione, a causa del forte aumento dei costi legati all’auto, sta sempre più spostando capitoli di spesa per i consumi verso il mantenimento dell’automobile. Gli fa eco Jaques Bosquet, presidente UNRAE, che evidenzia come il parco auto italiano sta diminuendo: a causa delle troppe spese, sempre più italiani vendono l’auto ma non ne comprano una nuova (nei primi 6 mesi dell’anno si sono registrati 60.000 veicoli in meno).

 Secondo i dati del Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture, si confermano i dati tendenziali osservati quest’anno: sempre meno famiglie e società acquistano l’auto, preferendo rivolgersi a un noleggio.

 Inoltre, in questo clima di pressione insostenibile sul fronte dei prezzi del carburante, si assiste a un vero boom dei veicoli a metano (+136,4% rispetto al 2011) e metano (+30,8%). Vanno bene anche le vetture ibride (+61,8% a settembre) mentre le vetture elettriche continuano a rimanere un vero lusso (solo 20 vetture a settembre, erano state 30 a settembre 2011).

 Male, infine, il mercato dell’usato: -17,7% a settembre 2012 rispetto all’anno scorso.

 Le performance dei costruttori – Il Gruppo FIAT, in calo del 24,25% (ma Marchionne ha dichiarato che “la FIAT sta benissimo!”), porta la quota di mercato sotto il 30%, al 29,69%. Alfa Romeo cala del 23%, Lancia – Chrysler del 25,6% e FIAT del 23%.

 In calo anche il Gruppo Volkswagen (-19%) affossato dalle pessime performance di SEAT (-52,13%) e Skoda (-49,6%). Al Salone di Parigi Seat ha annunciato una profonda ristrutturazione del brand, testimoniata dalla presentazione di un nuovo logo. Audi perde il 19%, Volkswagen il 13%.

 Male anche le altre tedesche, tutte in discesa: si va da -14,7% di SMART e -20,7% di BMW a -32% di Mercedes e a oltre -46% di Mini.

Alvise Seno
02/10/2012 – 11.43

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