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Volkswagen Lavida: serve ai numeri

 La Passat dagli occhi a mandorla – Dopo il successo del precedente modello, che ha toccato quota 700 mila unità vendute, la Casa di Wolfsburg rilancia sul mercato asiatico la nuova Lavida, berlina a tre volumi realizzata sulla piattaforma della Golf IV.

 La Volkswagen conferma il forte interesse per il mercato asiatico presentando, a distanza di quattro anni dal lancio, la nuova Lavida, il cui design, rispetto alla precedente generazione, si avvicina maggiormente al family feeling globale del marchio, pur non essendo tra le massime espressioni di sforzo stilistico. In questo caso i designer non avevano evidentemente il dovere di illuminarsi d‘immenso. Del resto, come già detto in passato, lo scopo per la Casa tedesca è quello di raggiungere, entro il 2018, 6,6 milioni di auto vendute in tutto il mondo e, in questo senso, la Cina è un Paese chiave.

 La “mini-Phaeton” – La Lavida, lo ricordiamo, è stata la prima berlina di Wolfsburg a essere interamente progettata e sviluppata fuori dalla Germania. Con una lunghezza di poco superiore a 4,60 metri, presenta linee affini a quelle della Passat, con i nuovi gruppi ottici anteriori collegati da una mascherina a listelli trasversali, e cerca di offrire il miglior compromesso tra qualità, dotazione e prezzo, a partire dall’allestimento Trendline di accesso alla gamma. Di serie troviamo, infatti, Abs, Esp e airbag frontali, climatizzatore manuale, radio Cd con lettore Mp3 e antifurto. E, pur considerando le dotazioni sempre meno minimaliste disponibili sul mercato cinese, non è un caso se, salendo agli altri tre allestimenti disponibili (uno in più rispetto alla precedente generazione), alla Lavida sia stato confermato l’epiteto di “mini Phaeton”, con tanto di navigatore satellitare con supporto dvd a completare il ricco equipaggiamento.

 Meglio dentro – Le unità a disposizione sono tre: il “nuovo” 1.400 TSI, introdotto sul mercato cinese lo scorso anno, e gli aspirati di 1.6 e 2.0 litri da, rispettivamente, 105 e 120 CV, tutti abbinati al cambio manuale a sei marce o al DSG a sette rapporti. Al Salone di Pechino, lo stand della Volkswagen è stato completato da: E-Bugster, la versione elettrica del Maggiolino Cabrio, Cross Coupé, le concept ibride che arricchirebbero l’offerta delle Sport utility della Casa tedesca, Scirocco R e il ricchissimo prototipo della Phaeton Exclusive.

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