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FIAT abbandona Termini Imerese: arriva DR Motors

 Dopo 40 anni di produzione, FIAT lascia l’impianto di Termini Imerese e passa la mano a un nuovo proprietario. Il 24 novembre alle ore 22, durante il secondo turno, l’ultima Lancia Ypsilon (dall’anno prossimo sarà prodotta in Polonia) ha lasciato gli impianti e dal 25 novembre i 1.566 tecnici dello stabilimento siciliano (e altri 700 dell’indotto) poco distante da Palermo, sono in cassa integrazione. E lo saranno fino al prossimo 31 dicembre prima di passare alla nuova gestione DR Motors. Nel frattempo, però, “laccordo per la riconversione dello stabilimento di Termini Imerese non è stato ad oggi firmato”, come specifica il Segretario Generale della FIOM CGIL, Maurizio Landini.

 L’uscita di scena dell’azienda del Lingotto apre la strada alla molisana DR Motors. In questi giorni è in corso il passaggio di proprietà tra FIAT e l’azienda fondata nel 2006 da Massimo Di Risio, che acquisirà lo stabilimento e verrà qui a produrre riassorbendo parte della forza lavoro di Fiat. In mezzo ci sono i lavoratori che, secondo la FIOM CGIL, sono ancora una volta la parte debole di tutto il sistema, e che hanno presidiato i cancelli. Il sindacato, infatti, in una nota ufficiale fa sapere che “i nodi più complicati da sciogliere nella trattativa sono quelli della mobilità e dellaccompagnamento alla pensione per i lavoratori”.

 Problemi per DR – L’avvicendamento di DR Motors a Termini avviene in un momento molto delicato per l’azienda di Macchia di Isernia. Il marchio fondato da Massimo Di Risio importa e assembla auto della cinese Chery. Negli stabilimenti italiani le vetture ricevono alcune modifiche per adattarle al mercato italiano e vengono rivendute come DR1, DR2 e DR5. Tuttavia l’azienda sta trattando con le banche un’operazione di ristrutturazione del debito e l’ottenimento di nuovi fondi. Alla fine del 2009 il bilancio parlava di circa 74 milioni di debiti complessivi – di cui 34 con le banche. Ombre anche sul bilancio 2010. KPMG si è riservata di approvare il bilancio in attesa di verificare il presupposto della continuità aziendale. Ma Di Risio afferma che “il ritardo è dovuto alla definizione di alcune poste, e il bilancio è stato depositato nei giorni scorsi”.

 E’ proprio dall’operazione Termini Imerese che potrebbero arrivare gli aiuti (secondo la Dr Motor). Si tratta di circa 178 milioni: 37 a fondo perduto, 45 come contributo alloccupazione della Regione, 95 sotto forma di credito bancario garantito. Per DR Motors l’obbiettivo è arrivare a produrre, nel 2016, 60.000 automobili.

 6 milioni di euro – La DR Motors ha promesso posti di lavoro allo stabilimento siciliano. Questi, secondo sindacati e lavoratori, possono sistemare quasi tutti, compresi quelli dell’indotto, solo se la Fiat mette sul tavolo 24-25 milioni di euro di incentivi all’esodo per circa 700 lavoratori, cifra superiore ai 18 messi avanti dal Lingotto fino a oggi. Sono circa 32 mila euro a testa, una cifra giudicata dignitosa per aiutare i più anziani ad affrontare gli anni della “mobilità” a basso reddito che li porteranno all’età pensionabile. “I 32 mila euro non sono una nostra pretesa, sono scritti nelle tabelle Fiat utilizzate in tutti i casi analoghi”, protesta Landini, “e stavolta invece non ce li vogliono dare”. La Regione Sicilia si è detta disponibile a contribuire al pagamento degli incentivi. La FIOM è tuttavia contraria, affermando che non possono essere soldi pubblici a rimpiazzare un esborso minore da parte del Lingotto.

 Termini Imerese fu costruito nel 1970. Qui venivano prodotte la 500 la 126 e, nei primi anni 80, con la produzione della Panda, raggiunse il suo massimo splendore (oltre 3.000 dipendenti). Negli anni 90 e con la Fiat Tipo è iniziato il declino e il ricorso sistematico alla cassa integrazione. Fino alla decisione finale di abbandonare definitivamente lo stabilimento in quanto in Italia la mancanza di infrastrutture rende la produzione più costosa che all’estero.

 Piani discutibili – a Termini Imerese si sarebbe dovuta costruire la Ypsilon, che invece andrà in Polonia.
Curioso notare anche alcune stranezze industriali relative alla Fiat Freemont, clone della Dodge journey: i motori Fiat vanno a essere assemblati nella fabbrica Chrysler in Messico, e poi tornano in Italia per essere montati.

Alvise Seno
28/11/2011 – 11:19

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