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Suzuki GSR 750

 È quasi giunta al termine la prima stagione della Suzuki GSR 750, naked che da qualche mese ha affiancato a listino la sorella di 600 cc, best seller nelle vendite degli ultimi anni. E la sfida alle altre “jap” da ¾ di litro continua con una promozione valida fino al 31 dicembre.

 A distanza di cinque anni dal debutto della GSR 600, che fin dal suo arrivo superò tutte le aspettative conquistando la leadership nelle vendite, la Suzuki ha deciso di lanciare la sfida alle naked da ¾ di litro con la GSR 750. Resta il dubbio del perché la Casa di Hamamatsu abbia atteso così a lungo, visto e considerato che è l’unica fra i costruttori giapponesi a disporre di una supersportiva di pari cubatura: la GSX-R.

 Caratteristiche – Rispetto alla sorellina, la GSR 750 ha cambiato decisamente aspetto. Il design, forse non proprio originalissimo rispetto alle concorrenti, è comunque aggressivo il giusto e accattivante. Il codino è piccolo e appuntito, con tanto di luci a Led, mentre parafango, fiancatine e serbatoio (da 17,5 litri) sono squadrati. Completano il quadro lo scarico laterale “panciuto”, che sostituisce i terminali sottosella della 600 e il forcellone monobraccio in acciaio, stesso materiale utilizzato per il telaio a doppia trave. La forcella dorata a steli rovesciati da 41 mm è regolabile solo a livello di precarico; sul freno idraulico non si può intervenire nemmeno sul mono posteriore. Gli specchietti, infine, sono l’aspetto meno “sportiveggiante” della GSR 750, ma promettono un’ottima visibilità a tutte le andature.

 Abbiamo volutamente lasciato per ultima la strumentazione, fra le migliori della categoria, con un contagiri analogico rotondo a sinistra (la zona rossa inizia a 11.500 giri), un display digitale rettangolare a destra e il comodo indicatore di marcia in alto, di fianco a cinque spie. Ottima la leggibilità anche di sera, grazie alla retroilluminazione blu.

 Motore – I numeri della GSR 750 non si discostano troppo dalla 600, con un interasse di 1.450 mm (solo un centimetro più lungo) e un peso di un paio di chili superiore, per un totale di 210 in ordine di marcia.

 Classiche le misure dei pneumatici su cerchi da 17”: 120/70 all’anteriore e 180/55 al posteriore. Il motore è un 4 cilindri in linea, derivato, come detto, da quello della GSX-R, “addolcito” nella cavalleria, ma anche rivisto per ottenere una migliore erogazione ai bassi regimi: al banco si parla di 106 CV a 10.000 giri e di una coppia di 80 Nm a 9.000 giri. Quanto ai freni, davanti troviamo due dischi da 310 mm con pinze flottanti a doppio pistoncino, mentre dietro c’è un disco singolo da 240 mm.

 Promozione – Sono tutte caratteristiche interessanti quelle della GSR 750, che mette in campo tanta sostanza e solidità a un prezzo concorrenziale. E per lanciare la sfida alla regina del segmento, la Kawasaki Z750, e alla recente Yamaha FZ8, la Suzuki ha dato il via a una promozione che resterà in vigore sino a fine anno: al prezzo di 7.750 euro per la versione standard e di 8.350 per quella con l’Abs verranno offerti puntale e copricodino, due accessori che, acquistati a parte, costano in tutto 500 euro.

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