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Kia GT: uno studio di berlina sportiva

 Altro segnale dell’evoluzione stilistica di Kia frutto di un lavoro iniziato nel novembre 2010. Una berlina sportiva a trazione posteriore, novità assoluta per il marchio. L’effetto visivo è di proporzioni slanciate ed energiche, con un abitacolo a quattro posti.

 Per ottenere il dinamismo corporeo con lunghezza di 4690 mm, larghezza di 1890 mm, altezza di 1380 mm e con il passo di 2860 mm, sono stati utilizzati vari riferimenti aeronautici, poi cerchi ruota compositi in alluminio e carbonio con disegno a elica, delle piccole telecamere in luogo dei retrovisori, un bel diffusore nella parte posteriore, e la forma delle prese d’aria anteriori con le alette che emergono dallo spoiler e si congiungono con i gruppi ottici anteriori.

 Di fatto, molti di questi motivi estetici si ricongiungono a qualcosa di noto, cioè al prototipo Kee, esposto al Salone di Francoforte già nel 2007: due progetti diversi ma che seguono la medesima coerenza stilistica.

 Uno degli obiettivi di Schreyer e di Guillaume era conferire a questo studio delle proporzioni che riconducessero di impatto all’idea della berlina sportiva, complice il lungo cofano, il ridottissimo sbalzo anteriore, l’abitacolo spostato all’indietro con delle “spalle” robuste e la coda tronca.

 Ne esce un profilo atletico da GT fluente, dal montante anteriore verso la coda con una linea che segue il tetto fino all’estremità posteriore tronca; l’utilizzo di un profilo in rame accentua graficamente le superfici vetrate.

 Mettiamoci anche le pinze rifinite in color rame a richiamare il profilo che circonda l’abitacolo, e l’andamento del bordo parabrezza che sul tetto crea due rialzi ad aumentare lo spazio per la testa di pilota e passeggero, mentre la forma del cofano maschera un discreto rigonfiamento che vuole lasciare intendere il potenziale del gruppo propulsore, ovvero un V6 3.3 litri T-GDI (turbo benzina a iniezione diretta) dalla potenza di 395 CV, e con coppia di 534 Nm. Il tutto gestito da un cambio automatico a 8 rapporti.

 I proiettori hanno sei gruppi di LED, mentre le luci posteriori seguono un andamento ad ala nel quale sono inseriti i gruppi di tre montanti luminosi.

 Le portiere anteriori e quelle posteriori incernierate all’indietro si aprono con una leggera angolazione verso l’alto e danno accesso a poltrone singole sospese su supporti ad arco. L’ingombro del tunnel centrale è però stato accentuato pagando in spazio la sensazione di un ambiente creato attorno al pilota.

 Il cruscotto trasparente ha tre strati di LED che creano un effetto tridimensionale. La selezione delle informazioni usa i comandi a sfioramento posti sul piccolo volante a tre razze.

 Un sofisticato pannello strumenti sospeso sopra la massiccia console centrale con il grande bottone rosso di avviamento e il selettore rotante della trasmissione combinati in un singolo elemento. Le immagini riprese dalle due piccole telecamere sono riprodotte in due schermi a LED disposti sulle portiere.

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