MotorAge New Generation

MINI Cooper Coupé: stimoli sempre più sport

La saga delle Mini Cooper che fanno tendenza pare diventata così forte da portare il master del gruppo, BMW, a introdurre le varianti gran turismo, sempre formato compact e due posti. Tra stile e dinamismo eclettico.

 La quinta MINI della famiglia porta i giovani trendy nel mondo delle due posti adrenaliniche e stilose.

 Il dna sportivo del marchio replica dunque i temi compact in un segmento purista. Parrebbe un azzardo, di questi tempi, ma che evidentemente sanno di potersi permettere.

 Formati esclusivi – Punto primo per lasciare il segno col look, la ricerca di una forte carica emotiva, del potere dell’immagine. Le superfici tese, atletiche, ospitano tocchi di stile emblematici, con cornici nere, listelli cromati e gruppi ottici riconoscibili a prima vista.

Le misure segnano 3.734 millimetri in lunghezza, 1.683 in larghezza e 1.384 millimetri in altezza, su un passo di 2.467 mm, equiparabile ai valori della MINI, ma con la scocca più bassa, fino a 52 millimetri. Cararatteristica importante è proprio la scocca, realizzata per la prima volta nel three-box-design. A differenza delle sorelle MINI, il vano motore, l’abitacolo e il bagagliaio sono nettamente separati uno dall’altro, aggiungendo geometrie alle corposità MINI, specie per lo sviluppo della coda marcata, in stile GranTurismo.

 Altri tocchi sport, il labbro aerodinamico integrato nel tetto, che ha un po’ la forma di un casco, e lo spoiler posteriore attivo; serve a migliorare la portanza e il flusso d’aria nella guida a velocità oltre gli 80 km/h in accelerazione e i 60 in decelerazione. Di fatto, c’è un tasto integrato nel centro di comando della plafoniera che consente di attivare anche manualmente lo spoiler posteriore, per esempio per pulirlo.

 Nella serie John Cooper Works (la più potente) il Coupé adotta altri interventi aerodinamici dedicati.

 Allestimenti doc – Nella tradizione MINI, il Coupé è equipaggiato di un grande strumento centrale e il contagiri montato direttamente dietro al volante. Poi, sedili sportivi e selezioni cromatiche delle modanature a fare coppia con le finiture Carbon Black.

 Non esistendo la panchetta posteriore, il bagagliaio offre un volume da 290 litri, con possibilità di zona di carico passante larga 36 cm e alta 20 cm, apribile anche dal sedile del guidatore e del passeggero.

 Poker propulsivo – La MINI Coupé è disponibile con quattro motorizzazioni differenti. Tutte hanno la denominazione Cooper che segnala l’istinto di sportività legata al leggendario costruttore di automobili sportive da circuito.

– MINI Cooper Coupé: molto temperamento, poca CO2 – La variante d’ingresso, monta il quattro cilindri a benzina 1.600 cc conuna potenza di 90kW/122 CV a 6.000 g/min. e la coppia massima di 160 Nm disponibile a 4.250 g/min. Sfrutta la tecnologia VALVETRONIC dei motori BMW, a favore della rapidità di risposta e dell’efficienza.
La fiche tecnica riporta la capacità di raggiunge la soglia dei 100 km/h in 9,0 secondi e la velocità massima di 204 km/h. Consumo medio di carburante nel ciclo di prova UE è di 5,4 litri per 100 chilometri e il valore di CO2 è di 127 grammi per chilometro.

 – MINI Cooper S Coupé: cresce l’entusiasmo – Qui il 1.600 cc ha il comando valvole variabile quale parte di un pacchetto techno che comprende il turbocompressore Twin-Scroll e l’iniezione diretta di benzina. Tale combinazione produce una potenza di picco di 135 kW/184 CV a 5.500 g/min. (ai vertici della categoria) con coppia massima di 240 Nm già a 1.600 g/min. e che grazie all’overboost è potenziabile temporaneamente a 260 Newtonmetri. Vale un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 6,9 secondi, e 230 km/h di velocità. Consumo medio di 5,8 litri per 100 km e un valore di CO2 di 136 g/km.

La gamma cromatica delle vernici disponibili comprende nove tinte, come Jet Black, Pure Silver e, in esclusiva per la MINI John Cooper Works Coupé, anche Chili Red. Il tetto è in colore a contrasto, almeno di serie. Optional si possono avere delle Sport Stripes a seconda delle varianti di modello. Di serie sono i cerchi in lega dalla misura di 15, 16 o 17 pollici, e nella lista accessori ci sono altri disegni di cerchi caratterizzati.

 – MINI John Cooper Works Coupé: l’atleta – Questa firma occupa sempre un posto speciale nella lista di modelli, e sfoggia la tecnologia di propulsione più vicina allo charme dello sport automobilistico. Con i 155 kW/211 CV di potenza a 6000 giri, il 1.600 cc raggiunge le vette del divertimento. Il turbocompressore Twin-Scroll modificato sviluppa una pressione di sovralimentazione superiore, e l’impianto di scarico speciale si fa riconoscere per il doppio terminale in acciaio inox lucidato, e una sonorità che lascia percepire crismi da competizione. La coppia massima è di 260 Nm, potenziabile temporaneamente a 280 Nm tramite la funzione di overboost. In prestazioni tutto ciò vale lo sprint da 0 a 100 km/h in 6,4 secondi, e la velocità di punta di 240 km/h. Il consumo medio catalogato nel ciclo di prova UE si accontenta alzarsi a 7,1 litri per 100 km, per un CO2 di165 grammi/km; valori comunque contenuti per questa categoria di potenza.

 – MINI Cooper SD Coupé: elasticità e più economia – E’ la versione con motore diesel, la più economa, ma capace di conservare le tracce del bel caratterino di base. Il 2000 cc common-rail con iniettori elettromagnetici e turbo a geometria variabile, comporta 105 kW/143 CV, e coppia max di 305 Nm ottenibile tra i 1.750 e i 2.700 g/min. Le prestazioni indicano 0-100 km/h in 7,9 secondi, 216 km/h di massima, consumo medio di solo 4,3 litri per 100 km, per un valore di CO2 di 114 g/km.

 Concetto Minimalism – Tutte le varianti della MINI Coupé sono equipaggiate di serie il pacchetto della tecnologia definita MINIMALISM. Come la Brake Energy Regeneration, la funzione Automatic start/stop, l’indicatore del punto ottimale di cambiata, il servosterzo elettromeccanico. Da annotare anche il sistema d’incapsulamento termico della catena cinematica che abbrevia la fase di riscaldamento dopo l’avviamento a freddo del motore.

 In alternativa al cambio manuale di serie a sei marce, a richiesta, i modelli MINI Cooper Coupé, Cooper S Coupé e Cooper SD Coupé si possono avere anche dotati del cambio automatico a sei rapporti con funzione di Steptronic, e che con un ulteriore opzionale può essere provvisto di paddles al volante.

 Effetto go-kart – A produrre sensazioni di guida molto reattive, un protagonista è l’assetto, che si sviluppa con sospensioni anteriori a schema McPherson e il posteriore multilink. I bracci longitudinali sono in alluminio. Optional viene offerto anche un assetto sportivo con taratura degli ammortizzatori più rigida e delle barre stabilizzatrici più robuste. Per portare la sportività a uno step più elevato, è previsto anche uno chassis John Cooper Works con abbassamento della scocca di 10 millimetri, ammortizzatori particolarmente rigidi e barre stabilizzatrici maggiorate anche rispetto all’assetto sportivo.

 Un’attenzione circa il sistema di sterzo elettromeccanico, che permette di programmare tarature differenti. Premendo il pulsante Sport Button in consolle (di serie su John Cooper Works Coupé e optional per le altre varianti), entra in gioco la modalità più dinamica, che porta maggiore precisione dello sterzo e coppie di sterzo superiori.

 In parallelo viene inserita una curva più sportiva del pedale dell’acceleratore e, in combinazione con il cambio automatico sei rapporti, si ottengono tempi di cambiata più brevi.

 Il gruppo di sistemi attivi che agiscono sull’assetto e la sicurezza, troviamo il DSC (Dynamic Stability Control, ABS con EBD (Electronic Brakeforce Distribution), la regolazione dei freni in curva CBC (Cornering Brake Control) e l’assistente di partenza in salita. Con il pack John Cooper Works Coupé il sistema di regolazione della stabilità di guida viene completato dalla modalità di trazione DTC (Dynamic Traction Control), che include anche la funzione di bloccaggio del differenziale dell’asse motore a controllo elettronico EDLC (Electronic Differential Lock Control), disponibile optional anche per gli altri modelli.

 Quanto a equipaggiamenti di serie, ci sono climatizzatore, Park Distance Control con sensori in coda, sedili sportivi regolabili in altezza, retrovisori esterni a regolazione elettrica e il sistema audio con CD; peccato che solo la John Cooper Works Coupé abbia di serie l’impianto Radio MINI Boost con CD-player in grado di riprodurre anche il formato MP3 e con connettore AUX-In.

 Ma per avere la dotazione multimediale top bisogna fare riferimento alla lista persnalizzazioni, per esempio il sistema con altoparlanti Harman Kardon e (finalmente) l’interfaccia audio USB. La radio MINI Visual Boost e il sistema di navigazione includono un display 6,5 pollici, sistemato nello strumento centrale, così come il viva voce Bluetooth con interfaccia USB. Opzionali pure fendinebbia, sensore pioggia con controllo automatico luci anabbaglianti e, in combinazione con i fari allo xeno, anche l’Adaptive Light Control che adatta la direzione di rotazione dei proiettori all’angolo di sterzo e alla velocità. La lista a disposizione si allunga ai sedili riscaldabili, volante multifunzione, specchietti autoanabbaglianti, bracciolo centrale, e la predisposizione per il sistema di trasporto bagagli posteriore.

 Questi sempre a parte gli equipaggiamenti e accessori sportivi della linea John Cooper Works.

 Un discorso a parte va dedicato (ma ne abbiamo già parlato in modo specifico su MotorAge.it) al sistema MINI Connected, che rende possibile integrare una serie di funzioni speciali e di gestirle tramite lo joystick, i tasti al volante e il monitor di bordo. Compresa la MINI Connected App che offre a chi possiede un Apple iPhone la possibilità di accedere a una serie di funzioni nei campi intrattenimento e social network, servizi di ricerca locale di Google e Google Send to Car, così come la ricezione di RSS newsfeed.

Fabrizio Romano
07/07/2011 – 15:57

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