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Tre domande a Dany Bahar sul futuro Lotus

 Dopo le sentenze sul Gruppo Lotus, Dany Bahar, direttore esecutivo di Group Lotus, risponde sui punti fondamentali…

• Dopo la sentenza relative al diritto di usare il nome Lotus, cambierà qualcosa nell’impegno di Group Lotus in F1?

 Dany Bahar: La sentenza assicura a Group Lotus il diritto di usare il nome ”Lotus” ed il marchio circolare Lotus sulle proprie monoposto di F1. Pertanto, è nostra intenzione essere ancora più presenti di prima con un programma a lungo termine in questa specialità.

Il giudice ha ritenuto anche che Team Lotus gestito da 1Malaysia Racing Team abbia il diritto di continuare a correre in F1 con il nome Team Lotus ed usando il marchio circolare Team Lotus. Di conseguenza, è inevitabile che la somiglianza dei nomi Lotus e Team Lotus creerà confusione non solo tra gli appassionati di F1 e tra il grande pubblico, ma anche tra i commentatori di F1 che usano la parola “Lotus” indifferentemente per entrambi le squadre come abbiamo visto finora nel corso della stagione. Con il pieno sostegno di Proton, il nostro gruppo industriale di riferimento, cercheremo di fare in modo che questo punto possa essere chiarito a vantaggio e nell’interesse della F1.

Per quanto riguarda il nostro coinvolgimento con Lotus Renault GP, siamo uniti a Genii Capital e siamo molto fiduciosi sul futuro successo di Lotus Renault GP.

• Questo deve essere stato un momento molto importante per il gruppo Proton. Che riflessi ha avuto sulla vostra collaborazione?

Dany Bahar: Hanno seguito gli sviluppi della causa con molto interesse e, come noi, non vedono l’ora che la questione si concluda. Ancora più che per i diritti relativi all’uso del nome in F1, l’anno passato è stato importante nella storia di Group Lotus per il quale Proton ha giocato, e continua a giocare, un ruolo fon•damentale per il nostro sviluppo.

Uno dei principali aspetti del sostegno fornitoci da Proton è stato senza dubbio quello di garantirci I fondi necessari per portare avanti i nostri programmi futuri. Sono lieto di poter confermare che, proprio grazie all’aiuto di Proton, sono stati completati e che, sempre insieme a Proton, possiamo dedicarci a completare un piano quinquennale che riporterà in attivo i conti di Group Lotus.

Il nostro rapporto con Proton è molto solido. Ci supportano al 100% e francamente questo è molto importante per un’azienda come la nostra. Una parte del programma finanziario prevede lo sviluppo congiunto della piattaforma globale di una piccolo vettura, la prima nella storia Proton Lotus, che sarà di reciproco vantaggio. Basterebbe questo per dimostrare quanto stretti siano i nostri rapporti.

•  Con la F1 ed il completamento della nuova gamma di modelli, ci sono molte cose in corso a Group Lotus. Che cosa ci può dire di Lotus Cars e dell’impegno nelle competizioni in generale?

 Dany Bahar: Siamo a buon punto per quanto riguarda le auto. L’anno scorso abbiamo impostato un programma quinquennale e oggi stiamo facendo importanti progressi nello sviluppo della nuova Esprit che sarà il primo nuovo modello che metteremo in vendita.

Sulla base dei riscontri che abbiamo avuto dal pubblico, dalla stampa e dal mondo industriale quando abbiamo presentato al Salone di Parigi i cinque nuovi prototipi, abbiamo apportato alcune modifiche ai nostri programmi originali. Le impressioni che abbiamo avuto riguardo ad Elan, ad esempio, ci hanno fatto capire che forse era troppo simile ad Esprit sia dal punto di vista stilistico che del posizionamento sul mercato. Per questo motivo abbiamo deciso di rinviarne – rinviarne non cancellarne – lo sviluppo. Questo ci consentirà di concentrare maggiormente la nostra attenzione su Evora che penso abbia un grande potenziale. Adesso stiamo concentrando i nostri sforzi per fare in modo che la qualità di Evora corrisponda alle sue indiscutibili prestazioni. Un altro importante sviluppo, che deriva dai riscontri avuti, è la progettazione di un nuovo motore destinato ai nostri modelli futuri, che ci permetterà di creare un’ancora più “completa esperienza di guida Lotus”.

Per quanto riguarda le competizioni, tutti ci chiedono sempre della F1, ma per noi non c’è solo la F1 negli ingredienti della nostra politica di marketing. La nostra marca è sempre stata e sempre sarà legata alle competizioni automobilistiche. Ci congratuliamo con Nick Heidfeld per il risultato ottenuto a Monaco, dove con l’ottavo posto conquistato ha raccolto importanti punti che lo pongono al sesto posto nella classifica del Campionato Mondiale Piloti, ma anche con Tony Kanaan che ha concluso con un ottimo quarto posto la 500 Miglia di Indianapolis. Noi vogliamo vincere, non solo partecipare. Non aspettatevi però che possa accadere dalla sera alla mattina. Siamo partiti lentamente e stiamo costruendo progressivamente la nostra presenza in modo coerente con le nostre dimensioni. Guardate, ad esempio, il nostro impegno in IndyCar: abbiamo cominciato l’anno scorso con una sola monoposto, oggi ne abbiamo tre e dall’anno prossimo forniremo anche motori. La gente ci chiede sempre dei costi, ma, credetemi, se non potessimo permettercelo, non lo faremmo.

 

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