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TZ3 Stradale: la seconda fase del progetto TZ

Il Progetto TZ dell’Atelier Zagato è nato nel 2010 per celebrare i 100 anni dell’Alfa Romeo. La prima fase si è concretizzata con la realizzazione della TZ3 Corsa, un esemplare unico con meccanica da corsa allestito per un appassionato cliente tedesco, possessore di una TZ e una TZ2. La TZ3 Corsa, presentata al Concorso d’Eleganza di Villa d’Este del 2010, ha vinto il Concept Design Award.

 Si basa su una scocca a “vasca” in fibra di carbonio, accoppiata a un telaio in traliccio di tubi in acciaio. Monta un motore 8 cilindri a V di 4.2 litri con cambio semiautomatico a 6 marce ed è “vestita” con una carrozzeria in alluminio interamente battuta a mano. Il peso è di circa 950 chili.

 .Evoluzione Strada. La seconda fase del progetto TZ si completa con la consegna del primo esemplare di nove TZ3 Stradali. A differenza della TZ3 Corsa, auto “neoclassica” ispirata alla leggendaria TZ del ’63 e non omologata per la normale circolazione sulle strade di tutti i giorni, la TZ3 Stradale, che rende omaggio all’heritage delle Alfa Romeo stradali di tutte le epoche, è stata concepita con un approccio più “avant-garde”.

 La TZ3 Stradale si basa sul telaio meccanizzato (scocca, motore, cambio, sospensioni) della Viper ACR sul quale il team dei progettisti e designer di Zagato hanno disegnato un’affascinante carrozzeria interamente in fibra di carbonio.

 La personalizzazione ha riguardato anche le ruote, da 18” all’anteriore e 19” al posteriore, e gli interni, allestiti a misura del cliente. Il primo esemplare è stato consegnato a un cliente americano e sarà seguito da altre 8 unità: la seconda volerà in Giappone, la terza rimarrà in Europa, attesa con impazienza da un appassionato cliente svizzero.

 .Kamm Tail. Sia la TZ3 Corsa, sia la TZ3 Stradale presentano un tipico posteriore a conformazione “Kamm-Tail”. L’effetto Kamm, sviluppato da Zagato nei primi Anni ’60 sulle sue vetture a “coda tronca” ha avuto il suo massimo utilizzo proprio sulle Alfa Romeo TZ e TZ2 che tanto hanno contribuito al successo del Biscione nelle corse dell’epoca. Secondo questo principio, è possibile realizzare una coda con volumi compatti, senza la necessità di ricorrere a una forma della coda “a goccia” particolarmente allungata.

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28/04/2011 – 12:47

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