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PEUGEOT RCZ sul mercato

peugeot_rcz_2010_03FUORI SERIE per la realtà

Quando una concept-car diventa un prodotto reale, spesso significa che chi la produce apre un fione, dà avvio a un’idea. Dopo averlo conosciuto nelle sue rappresentazioni mondiali, il coupé sportivo RCZ diventa per esempio la nuova tappa nella serie di «veicoli da puro divertimento» di Peugeot, evidenziando gli orizzonti di rinnovamento nel mondo del Marchio del Leone (ridisegnato).

Sintomatico, in un momento storico in cui, rimischiate le carte, diventa prioritario per i costruttori il saper raffigurare un futuro in cui l’auto acquisti un potere più appassionante.

TENTAZIONE – Peugeot RCZ, tanto per cominciare, è un coupé sportivo 2+2 compatto con forti punti distintivi. Come una Fuori Serie.La denominazione RCZ ha già il compito di simboleggiare il ruolo singolare nella gamma Peugeot: è la prima vettura a non utilizzare lo zero o doppio zero centrale. Diciamo che ne rispecchia l’indole alla differenziazione.

 IDEA A STEP – La determinazione per far diventare il progetto RCZ una realtà, è stato un mix di lungimiranza e audacia. Per gli stilisti e per gli ingegneri che hanno avuro il compito di creare sintonia tra prestazioni ed evocazione corporea. Conservare lo spirito stilistico della concept-car, considerando tutti i vincoli della produzione e commercializzazione, si dice abbia fatto sudare parecchio i responsabili. I tempi ristretti hanno portato a scegliere per l’assemblaggio lo stabilimento di Magna Steyr a Graz, in Austria specializzato in veicoli esclusivi e piccole serie.

L’RCZ sarà così disponibile già prima dell’estate 2010.

Primi, quelli che hanno prenotato i 200 esemplari « Limited Edition », al Salone di Francoforte lo scorso settembre.

STILE A EFFETTO – A battere i ritmi del design e la doppia curvatura del tetto e del lunotto: ciò che si vede è delineato dai due archi in alluminio.

Un altro tratto forte è l’avvolgente cofano in alluminio, che contiene parte dei parafanghi. L’effetto felino acquattato è così in risalto, addobbato dal diffusore e i gruppi ottici posteriori color rubino a led separati da un artiglio stilizzato color cristallo. Una chicca, lo spoiler posteriore attivo.

NOBIL-TEC – A bordo è la plancia a dettare andamenti fluidi, con i materiali a dare la sensazione tecnologica che si avverte al tatto (la preferiamo anche rispetto alla variante di rivestimento pelle-nappa). Lo sfondo della strumentazione è in vero metallo presso-fuso, le scritte retroilluminate.

Spazio a misura di guida e di uso dei sistemi di bordo: è un cockpit che abbraccia. I sedili avvolgenti ti tengono lì, ben piazzato, non per fare feste di abitabilità. Per la THP 200 CV è previsto un volante di dimensioni ridotte e leva del cambio accorciata, oltre al prelibato Sound System.

I 2 posti supplementari posteriori hanno però lo schienale ripiegabile per lasciare spazio a un bagagliaio con un buon volume per la categoria (da 384 a 760 litri secondo misurazione in litri d’acqua, 321 – 639 dm3 con metodo VDA).

SOLUZIONE MECCANICA – Per fare da sintesi innovativa tra prestazioni e rispetto dell’ambiente, la gamma di propulsori, tutti Euro 5, al lancio prevede l’alternativa tra

– 1.6 16V THP 115 kW (156 CV), 240 Nm, cambio manuale a 6 marce – CO2 155 g/km
– 2.0 16V HDi FAP® 120 kW (163 CV), 340 Nm, cambio manuale a 6 marce –CO2 139 g/km
Successivamente arrivano
– 1.6 16V THP 115 kW (156 CV), 240 Nm, cambio automatico a 6 rapporti – CO2 168 g/km
– 1.6 16V THP 147 kW (200 CV), 275 Nm, cambio manuale a 6 marce –- CO2 159 g/km

Quest’ultimo porta in prima mondiale il 4 cilindri dotato di tecnologie capaci di alzare ulteriormente il livello di efficienza e portare lo spunto da 0 a 100 km/h a 7,6 secondi.

Sostanzialmente un mix privilegiato tra sistemi THP e VTi: turbocompressore Twin-Scroll, iniezione diretta benzina, alzata variabile delle valvole di aspirazione abbinata al variatore di fase degli alberi a camme di aspirazione e di scarico (tecnologia VTi, Variable valve and Timing injection). E poi la tecnologia Sound System, con la quale la “sonorità“ del motore 1.6 200 CV regale armoniche diverse in base al ritmo delle accelerazioni.

Quanto alla versione automatica, adotta il cambio AT6 di Aisin AW di nuova generazione, con un blocco idraulico a comando diretto, strategia elettronica per scalate rapide e multiple e modalità d’uso a comando sequenziale.

Considerati l’aerodinamica e il peso della vettura (da 1275 kg, massa a vuoto con il pieno), si preannunciano potenzialità gratificanti.

Lo step successivo riprenderà lo studio RCZ HYbrid4 presentato al Salone di Ginevra 2010. Con questo impianto techno-ibrido, il coupé sportivo dovrebbe avere emissioni di circa 95 g/km di CO2, beneficiando del potenziale di 147 kW (200 CV) e di 4 ruote motrici.

CALIBRATION – In termini di guida e contatto al suolo, per RCZ hanno calibrato la piattaforma 2 (avantreno pseudo Mac Pherson, retrotreno a traversa deformabile), con assetto e baricentro ribassati, carreggiate allargate e pneumatici generosi ma non eccessivi (18” o 19” in opzione).

Per la versione con THP 147 kW (200 CV), l’avantreno integra una barra di torsione inferiore specifica.

L’impianto frenante conta su dischi ventilati di 302 mm di diametro e 26 mm di spessore. Con il motore 1,6 THP 200 CV e 2.0 HDi 163 CV diventano 340×30 mm.

Nel pacchetto di dotazioni per la guida si ritrovano Intelligent Traction Control (ITC) con ESP, assistenza alla partenza in salita Hill Assist. Su tutta la gamma (altra novità) sarà introdotto PEUGEOT CONNECT SOS (chiamata localizzata di emergenza), di cui abbiamo parlato di recente, dotato di un particolare « modulo di comunicazione localizzata ».

Tra gli opzionali vogliamo citare i fari allo xeno direzionali e il sistema di navigazione WIP Com 3D (quello alto di gamma), che rispetto al WIP “normal”, già comprensivo di Bluetooth e presa USB, ha la navigazione ad alta risoluzione (800×480 pixel) con cartografia tridimensionale.

GIOCHI DI PERSONALIZZAZIONE – Un’idea sicuramente valida nella commercializzazione di RCZ, è che Peugeot ha previsto per l’allestimento un’offerta di personalizzazione mirato sull’immagine: si gioca su rivestimento del tetto in carbonio, archi “chrome specifique”, cerchi in lega di varie dimensioni, diversi sticker per la carrozzeria, Pack Sport (come quello di THP 200 CV), o anche pinze freni verniciate in nero brillante o tinte specifiche per i dettagli.

A proposito di colori della carrozzeria, ci sono Rosso Tormalina, Blu Tuanake, Grigio Sidobre, Grigio Shark, Grigio Haria, Nero Perla Nera e Bianco Opale (opaco). Il bianco madreperla, della “Limited Edition” dei primi 200 esemplari, sarà riproposto nel corso del 2010.

Fabrizio Romano

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