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PORSCHE 911 SPORT CLASSIC- 911 GT3 RS- 911 TURBO

Allo stand Porsche di Francoforte non si è corso affatto il rischio di annoiarsi. Oltre alla Panamera, prima ammiraglia nella storia della Casa di Zuffenhausen, c’erano tre nuove versioni della 911: Sport Classic, GT3 RS e Turbo. Da parte sua la 911 Sport Classic è in pratica un remake della Carrera 2.7 RS 2.7 del 1973, riprenendone il bianco per la carrozzeria, l’alettone “a becco di papero”, nonché lo stile dei cerchi. Prodotta rigorosamente in soli 250 esemplari, la vettura dispone del “flat six” 3.8 erogante 408 CV, in luogo dei 385 della 911 S. Rispetto a quest’ultima la Sport Classic ha un corpo vettura ribassato di 20 mm. Si tratta in sostanza di una variante piuttosto estrema, ma non come lo è la 911 GT3 RS che alla kermesse tedesca si è mostrata in tutta la sua cattiveria. Non importa se il colore “d’ordinanza” è il grigio scuro metallizzato; la GT3 RS mostra senza tanti complimenti le sue “ali per non volare”, sottoforma di spoiler, alettoni e minigonne. Senza dimenticare le carreggiate allargate che conferiscono maggiore aggressività visiva, contribuendo ad innalzare i valori di tenuta di strada.

Il propulsore è il 6 cilindri boxer 3.8 ad iniezione indiretta tradizionale, erogante la bellezza di 450 CV a 7.900 giri/min., con possibilità di allungo fino ad 8.500 giri/min. Dinanzi a lei, anche la rinnovata 911 Turbo sembra avere un’aria understatement. Eppure in questo caso la potenza in gioco è la più alta di tale terzetto. Il “flat six” con due turbocompressori a geometria variabile, sviluppa infatti 500 CV. Complice l’iniezione diretta di benzina e l’innalzamento della cilindrata dai precedenti 3,6 litri a 3,8. Quanto basta per accelerare da 0 a 100 km/h in 3″4/10 e superare i 310 km/h di velocità massima. La 911 Turbo dispone finalmente del cambio PDK a richiesta, con tanto di paddles al volante. Ma per i veri sportivi il sei marce manuale è d’obbligo.

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